Il 2018 Anno del cibo italiano e della campagna social del Mibact per raccontare l’arte, la storia della nostra società e l’evoluzione del gusto
Il 2018 anno del cibo italiano? Instagramer, youtuber, social photo addicted, turisti e viaggiatori scatenatevi: il Mibact lancia la campagna 2018 Anno del cibo italiano e vi invita a visitare i musei, e non solo, e a cercare e postare immagini di nature morte composte da vino, pane, olio o vino della nostra tradizione. Già domenica 7 gennaio potrete farlo entrando gratis nei musei e nelle aree archeologiche statali grazie all’iniziativa #domenicalmuseo.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), assieme a quello delle Politiche agricole, hanno già inaugurato il 2018 Anno del Cibo Italiano con una campagna social tutta incentrata su alimenti e piatti d’autore. “Quelli realizzati con tempera e chiaro scuro, in marmo o su ceramica” talmente belli e significativi “da concepirne profumo e gusto”, si legge sul sito del Mibact.
Sull’account Instagram @museitaliani si potranno apprezzare “50 locandine digitali, tra le quali figurano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso”. Immancabile anche l’Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medicea di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana.
Il Mibact invita così a visitare gli oltre 420 musei italiani, i parchi archeologici e li luoghi della cultura e a cercare, fotografare e condividere il tema del mese con l’hashtag #annodelciboitaliano.
“Annunciato dai Ministri Franceschini e Martina lo scorso giugno – si legge sul sito del Mibact – il 2018 Anno del Cibo Italiano valorizzerà e promuoverà l’intreccio tra cibo arte e paesaggio, che rappresentano i migliori attrattori culturali del nostro Paese. La condivisione delle foto diventerà un reportage collettivo che, attraverso il cibo, racconterà anche la storia della nostra società, l’evoluzione del gusto, evidenziando quanto il patrimonio enogastronomico faccia parte dell’identità italiana”.