Alla Pinacoteca di Bari imperdibile, “Parole Nomadi” la mostra di Agnese Purgatorio, artista italiana attiva nel campo delle installazioni fotografiche e video, della performance e del collage analogico e digitale. Una personale che si chiuderà il 14 Maggio salvo non venga prorogata.

Una mostra che sorprende, affascina evocando pensieri e ricordi. Immagini in cui ciascuno può vedere e trovare una parte di sé.

“Parole Nomadi” racconta del viaggio, della solitudine, della migrazione, della trasformazione. Racconta il cambiamento.

I temi dell’attraversamento dei confini, della solitudine dell’artista che in qualche modo sono tangenti ai temi dei diritti delle donne e dei migranti, sono da sempre una costante del mio lavoro“, spiega l’arista.

Un lavoro che mostra “lo stordimento dell’umanità in cammino in un’epoca di transizione, di melanconia del passato e leggerezza del tempo desiderato“.

Nel progetto per la Pinacoteca di Bari ho messo a confronto opere realizzate nell’ultimo decennio con lavori pensati espressamente per la mostra – prosegue Agnese Purgatorio – Collage digitali ambientati nella nebbia o sul mare, nei boschi o in luoghi ormai abbandonati, luoghi al margine, luoghi della memoria, frequentati dai migranti di ieri e di oggi, come la ex Manifattura dei Tabacchi di Bari, l’ex caserma Rossani di Bari o il sottotetto dell’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo. Immagini elaborate con elementi metafisici, inseriti nel racconto per andare oltre la logica del visibile in un’atmosfera quasi da libri dell’infanzia: per un totale di circa 21 opere di grande formato stampate su carta fine art, montate su pannelli dibond con cornici in legno dipinte a mano, e una installazione Il Ventoporta ViaIlVelo, neon ferro e suono con la voce di un’artista iraniana“.

Parole Nomadi è una raccolta di opere che “partono dall’idea di ricostruire l’immagine dell’umano, per nulla umanitario, perché travalica, spiazza, decostruisce, sposta il ‘senso ovvio’, rendendolo ‘ottuso’.
Azioni spaesanti per rimarcare l’eccedenza che va oltre la storia, una migrazione metaforica e silenziosa, che si oppone ad una società patriarcale e violenta, in una atmosfera quasi surreale“. 

Agnese Purgatorio, barese di nascita, è una pura. Non ha mai inseguito la fama prodotta dalla sopra esposizione sui media. Di contro, gli addetti ai lavori conoscono molto bene lei e le sue opere. Avere una sua fotografia, un collage, una installazione, nella propria casa è un investimento, ma soprattutto sinonimo di buon gusto.

Purgatorio, artista in continua evoluzione attiva in maniera pubblica da 33 anni, ha esposto in prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali come la Triennale di Milano, la Galleria Nazionale di Roma, the Jordan National Gallery, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera, the Moscow Biennale of Contemporary Art, la Biennale di Venezia, a Bienal Internacional de Arte Contemporânea de Curitiba, the Museum of Contemporary Art Zagreb, la Fondazione Bevilacqua La Masa, el Museo de Arte Contemporáneo – La Plata, the Armenian Center for Contemporary Experimental Art – Yerevan, das Ludwig Museum für Moderne Kunst – Aachen, le Musée de L’Elysée – Lausanne, in una serie di personali negli Istituti Italiani di Cultura di Melbourne, Mosca, Zagabria, Tirana, Strasburgo, Colonia, Copenaghen ed in importanti gallerie private come: Galleria Bonomo – Bari, Gallery Onetwentyeight – New York, Mars Gallery – Melbourne, Podbielski Contemporay – Berlin e Milano.

La sua prima mostra, nel 1990, fu allestita al Fortino Sant’Antonio di Bari: “Fata Morgana”.

Quanto a Parole Nomadi, sarà proprio Agnese Purgatorio a guidare chi vorrà alla visione della mostra alla Pinacoteca Giacquinto di Bari sabato 22 Aprile, alle 17.30, e il 13 Maggio alle 19. Appuntamenti per i quali è consigliata la prenotazione.

Info:+390805412420