Anche le spiagge, con molta probabilità, cambieranno volto in seguito al contagio da corovanirus. E sebbene i balneari si dicano pronti ad adottare tutti i protocolli di prevenzione, se sarà necessario, al momento non si ha alcuna certezza sulla data d’inizio della stagione balneare.
Una stagione diversa, quella balneare 2020, in cui di certo sulle spiagge non si vedranno più bagnanti ammassati sotto gli ombrelloni a distanza ravvicinata.
Dopo il Covid19 ci vorranno anni per dimenticare la necessità di mantenere la distanze di sicurezza per evitare il contagio da qualsiasi malattia virale. Garanzie che si auspica di trovare, per esempio, tra i tavolini dei bar e nei ristoranti. Ma da qualche giorno, capita di leggere che è allo studio l’ipotesi di distanziare i posti a sedere nei cinema, nei teatri e finanche all’interno dei velivoli, e quest’ultima decisione potrebbe fare salire i costi dei biglietti aerei.
Tornando alla stagione dei bagni 2020, commenta Fabrizio Santorsola presidente della Fiba Confesercenti Puglia (Federazione imprese balneari) e proprietario del Santos di Fasano: “La situazione per le strutture balneari è al momento assolutamente incerta. L’unica comunicazione, ovvia, arrivata è una circolare del Ministero della Salute che ci comunica che l’inizio delle attività di monitoraggio delle acque di balneazione sono subordinate all’evolversi della attuale emergenza sanitaria. Tradotto in lingua corrente significa che non sappiamo quale sarà la data di inizio della stagione balneare”.
“Quando potremo aprire i battenti – prosegue – saranno certamente favorite le strutture che consentiranno di osservare una maggiore distanza tra le postazioni: quest’anno molti stabilimenti saranno costretti a rinunciare a più della metà degli ombrelloni, per consentire la distanza di sicurezza minima obbligatoria tale da prevenire eventuali contagi.
“Saranno quindi favorite le strutture che hanno sempre dato più spazio libero sugli arenili, che hanno consentito di essere serviti sotto l’ombrellone e che siano dotati di un sistema di gestione all’ingresso per velocizzare l’assegnazione del posto, evitando assembramenti“, aggiunge Santorsola.
“Alcuni lidi – conclude – sono già attrezzati da anni in questo senso, ma la maggior parte dei balneari dovranno invece radicalmente modificare le loro abitudini di gestione. E chissà in futuro non ne venga fuori una situazione migliore, dove i bagnanti si abitueranno a essere coccolati, e non saranno più messi uno attaccato all’altro, ma potranno godere di un relax da vera vacanza”.
Fa da eco a Santorsola, Resy Tassiello proprieteria del lido Ilmaredentro alle porte a Nord di Bari: “Stiamo studiando nuovi percorsi di accesso per poter garantire le distanze, a tutte le forme di gestione delle code e assembramenti che potrebbero esserci in prossimità del nostro botteghino, bar, ristorante, ma anche per gli ingressi nelle piscine e alla docce”.
“Stiamo valutando anche – prosegue – la rimodulazione degli orari di apertura ipotizzando una rotazione degli ingressi giornalieri e stiamo ripensando la pianta degli ombrelloni per poter garantire una maggiore distanza, sino all’anno scorso nell’area totale che misura 5000 mq installavamo 150 ombrelloni e 10 tende-gazebo”.
“Per quanto riguarda gli eventi serali – conclude – abbiamo deciso di dedicare tutti gli spazi disponibili ad un solo ed unico evento serale e con un numero ristretto di ospiti per evento (qualora la legge lo permettesse). Altro aspetto a cui stiamo lavorando è la sicurezza per i nostri lavoratori, intanto che Governo e Regione si esprimano con dei disciplinari precisi, ci stiamo documentando e attrezzando”.