E ora Bevagna vuole tornare a essere protagonista assoluta del turismo umbro
Bevagna è un piccolo gioiello d’Italia. Antico pagus agricolo, poi fiero e fiorente comune medievale, si estende su 56 km quadrati nella valle sotto il monte Subasio, dove domina Spello, a soli 23 km da Assisi e 35 dal capoluogo Perugia. E’ anche tra due fiumi e da qui il nome ‘mevania’, terra di mezzo.
Il suo territorio, ricco di santuari e circondato da castelli, conserva intatte vestigia romaniche e medievali, conferendo un fascino straordinario al paesaggio e anche allo stile di vita dei bevanati, lento, colto, sospeso tra passato e futuro.
Non a caso i due i simboli più noti di Bevagna oggi sono il celeberrimo Mercato delle Gaite, rievocazione filologica dei mestieri medievali, evento unico al mondo, che in giugno richiama folle di visitatori; e il Carapace, la avveniristica cantina scultura di Arnaldo Pomodoro delle Tenute Lunelli – sì, quelle del ‘Ferrari’ di Trento che hanno investito a Bevagna nel mitico Sagrantino -, che nel 2016 ha avuto 11mila visitatori.
Il terremoto del 2016 a Bevagna non ha creato danni, tuttavia ha causato un calo del 50% dei turisti. Ora la nuova amministrazione comunale vuole riportare Bevagna a essere protagonista assoluta del turismo umbro puntando sulla valorizzazione delle risorse culturali, paesaggistiche e imprenditoriali e dei prodotti tipici del territorio. L’obiettivo è quello di fare di Bevagna un marchio distintivo unico, grazie a un’offerta integrata, che consenta una esperienza completa del territorio: sentieristica, strutture sportive e benessere, enogastronomia e prodotti tipici, artigianato medievale ed eccellenze tessili contemporanee, patrimonio culturale e religioso, con un calendario annuale di eventi tematici.
Due al momento le ipotesi già avanzate dal governo della città ed esposte nel piano regolatore, lo sviluppo della sentieristica lungo la Strada del Sagrantino, per esempio con mappatura e attrezzature, e la valorizzazione della rete di piste ciclabili che collega Assisi a Spoleto via Bevagna, essendo quest’ultima a valle ed equidistante da entrambe le mete attualmente preferite dai turisti.