“Cambio vita: viaggio e vado oltre per vedere altro” è la sintesi dell’incontro con Marcello Bernacchia che dopo anni di impiego fisso in una notissima multinazionale, ha deciso di rinunciare alle comodità della busta paga a fine mese per inseguire il suo sogno: la libertà. Libertà di viaggiare, soprattutto. Ma anche di cambiare città di residenza: da Milano a Ostuni in Puglia.
Di recente ha pubblicato sui suoi social un diario di viaggio durato ben 49 giorni tra Thailandia, Laos e Cambogia, raccontato in tempo reale grazie all’ app Polarstep.com. Un viaggio per il quale è bastato portare con sé un trolley di soli 7 chili.
Valigiamo.it lo ha incontrato.
Chi è Marcello Bernacchia ?
Viaggiatore per passione e ora agente di viaggio per professione. La mia innata curiosità mi ha sempre spinto ad “andare oltre per vedere altro” e questo mi ha portato a lasciare un impiego fisso per dedicarmi in pieno alle mie passioni.
Parliamo del cambiamento che ha comportato la scelta di abbandonare lo stile di vita precedente e un lavoro garantito. Cosa lo provoca?
Il tarlo che la vita è una e dunque perché viverne una sola è iniziato a 40 anni. Per quanto il mio lavoro mi piacesse e mi desse delle belle gratificazioni mi sono reso conto che si poteva provare altro. Lavoravo tanto e spendevo troppo per gratificarmi del tempo speso a lavorare. Qualcosa non mi tornava. Il mio stipendio e le mie responsabilità crescevano in maniera direttamente proporzionale a una profonda insoddisfazione.
Mi sono detto che non poteva non esserci un’alternativa. Ho iniziato a mettere soldi da parte e a creare un file excel dove registrare tutte le mie spese. Un lavoro di circa 6 anni che mi ha permesso di capire con precisione di quanto avessi davvero bisogno per mollare uno stipendio sicuro e perseguire il mio obiettivo: più tempo per me stesso e per coltivare le mie passioni, in primis, viaggiare.
La pandemia ha rallentato il progetto, ma è stata anche un’opportunità per riflettere e mettere a fuoco gli obiettivi della nuova vita. Il 2022, l’anno dei miei 50 anni, inizia con una formativa esperienza di volontariato in Kenya. Il giorno prima di rientrare in Italia, emotivamente carico dal valore dell’esperienza vissuta e più sicuro di me stesso e della mia capacità di stare e viaggiare da solo, compro un biglietto per Bangkok. Scelgo due date a caso per l’andata ed il ritorno (semplicemente le più economiche). Scopro che il lasso di tempo è di 50 giorni (come la mia età), mi spavento per un attimo ma poi lo trovo un bel messaggio. Anche la scelta di Bangkok non è legata alla città (che ho già visitato in passato) ma solo perché è la destinazione più economica fuori Europa e non mi dispiace l’idea di fare il classico tour della penisola dell’Indocina, tanto amato dai viaggiatori zaino in spalla sin dagli anni 70. Studio un po’ ma, contro la mia natura da consulente di viaggi super organizzato, decido di non programmare quasi nulla. Voglio provare a vivere i posti e valutare gli spostamenti sul momento.
Il viaggio però parte con un piccolo disagio
Sì, il viaggio parte con un piccolo problema che diventa una grande opportunità. A Malpensa mi dicono che c’è un overbooking, mi chiedono se sono disposto a rinviare di un giorno la partenza. In cambio mi danno l’80% indietro del costo del biglietto …accetto! Non saranno più 50 ma 49 più un bel regalo di incentivazione!
Quali sono i posti più belli visitati in questi 49 giorni di viaggio da consigliare ai lettori di valigiamo.it?
I posti più belli? Difficile dirlo. La Thailandia si è rivelata un Paese che merita ben più di un solo viaggio: luminoso, culturalmente ricco, naturalmente esplosivo, incredibilmente accogliente. La cucina poi è strepitosa e curata nel dettaglio. Ultimo ma non ultimo è un Paese assolutamente sicuro. Il Laos è la sorpresa. E’ il Paese che ha scombussolato quel poco di pianificazione che avevo. Vi ho trascorso molto più tempo del previsto decidendo di posticipare il Vietnam al mio prossimo viaggio. Una natura rigogliosa e, soprattutto al nord, quasi vergine. La Cambogia è un Paese con una storia pesante, atroce, troppo recente. Il terrore dell’epoca di Pol Pot è ancora palpabile, immancabile nei discorsi con la gente che incontri, tutti hanno perso almeno un familiare e hanno ricordi difficili da raccontare. Nonostante tutto è un popolo che ti sorride sempre, ti accoglie a braccia aperte e dimostra una gran voglia di ridare slancio a un Paese economicamente provato ma con una straordinaria storia millenaria, come ben dimostra l’incredibile sito di Angkor. Mi sono sicuramene innamorato del Nord della Thailandia, in particolare l’area di Pai un piccolo villaggio patria degli hippy circondato da montagne, fiumi, laghi termali e grotte. Chiang Mai è invece un gioiello di città che merita di essere vissuto per più giorni. A chi vuole intraprendere un viaggio simile consiglio anche di non perdere il passaggio dalla Thailandia al Laos in battello. Oggi è diventato un po’ turistico però resta l’esperienza migliore per conoscere altra gente e trascorrere un bella serata nel remoto villaggio di Pakbeng dove il battello si ferma una notte prima di portarti a Luan Prabang.
Un posto dove tornare?
Tornerei domani nel Nord del Laos. Il tempo dedicatogli non è stato sufficiente e se si ama la natura allo stato puro qui ci si può davvero immergere e vivere avventure uniche. Qui, ad esempio, ho vissuto una delle esperienze che mi porterò più nel cuore. Su consiglio di un receptionist di un hotel sono andato nel suo villaggio natale. Dopo 3 ore su un bus anni 50 mi sono ritrovato in un villaggio separato in due da un grande fiume e collegato da un vertiginoso e pericolante ponte di legno. Una volta arrivato li apprendo che non ci sono più strade per proseguire, l’unico mezzo è navigare il fiume Nam Ou, il secondo più grande fiume del Laos dopo il Mekong, ma la piccola barca parte solo se ci sono almeno 6 persone. Sono scorato ed arrabbiato, temo di aver perso una giornata inutilmente. Questo sentimento però mi dura poco. Cerco subito di capire cosa trarre di bello da questa esperienza e mi rendo conto di come sto cambiando. Un tempo avrei bestemmiato, mi sarei rovinato la giornata e avrei cercato il colpevole su cui scaricare la mia rabbia. Oggi no, mi concentro sul presente su quello che ogni esperienza mi può regalare e, come se davvero positività richiami positività, la giornata prende una piega completamente diversa. La sera in una locanda incontro una coppia di francesi che avevo già visto sul bus. Trascorriamo una bellissima serata di “chiacchere profonde”, al punto che ancora oggi (dopo mesi) ci sentiamo … e mi dico che alla fine è valsa la pena arrivare sin qui anche solo per questo. Poco dopo mi raggiunge una ragazza svedese, ha saputo che mi sto informando per la barca e mi dice che siamo in 7 e che il mattino dopo si parte. Sono strafelice!
Le 5 ore di navigazione in questa lenta e piccola barca sono state a dir poco meravigliose. Immersi in un contesto lussureggiante ci siamo fermati di tanto in tanto per approvvigionare piccoli villaggi dove la gente vive senza acqua corrente e luce elettrica. Un’esperienza pazzesca.
Nel Nord del Laos imperdibile è anche la spettacolare cittadina, sito Unesco, di Luan Prabang. Una città unica nel sud est asiatico perché sembra di ritrovarsi improvvisamente in Francia in un villaggio del 1800 ricco di “boulangerie”, librerie, bei ristoranti. Circondato dall’acqua e caratterizzato da tranquille strade con bellissime case coloniali e grandi templi. Una sosta di 3 notti la merita tutta.
Nel profondo Sud al confine con la Cambogia consiglio la località di “Si Phan Don” (4.000 isole). Un luogo dove il fiume Mekong si allarga a tal punto da formare tantissimi piccoli isolotti, due dei quali sono abitati e ci sono piccole pensioni per alloggiare. Qui si trascorrono le giornate passeggiando in bicicletta e sorseggiando una birra sull’amaca di fronte a un tramonto fra i più belli della mia vita.
Riguardo alla Cambogia?
La Cambogia, in un viaggio che si rispetti, non deve essere solo Angkor. Io ho voluto iniziare da Phnom Penh e lo consiglio vivamente. La città in sè non è particolarmente bella ma iniziare da qui serve ad immergersi nella durissima storia del regime dei Khmer rossi visitando la prigione S21 (museo del genocidio) e il killed field (uno dei tanti campi della morte). Non tutti riescono a finire la visita tanto crude sono le storie e le immagini ma se si vuole visitare la Cambogia è secondo me un dovere conoscere a fondo anche questa storia. Molto bella anche la regione di Battambang con le sue immense risaie ed il simpatico Bamboo Train. Da qui si può raggiungere Siam Reap ancora una volta in battello e anche questa è un’esperienza che mi sento di consigliare perché si attraversano i “floating village”: interi villaggi costruiti su palafitte. Case, monumenti e negozi tutti disseminati lungo il fiume in una vita che trascorre lenta e silenziosa. La gente, infatti, qui si sposta fra una palafitta e l’altra con canoe a remi, dunque regna un piacevole silenzio interrotto solo dalla nostra barca a motore. Inutile soffermarmi su che meraviglia è il sito di Angkor. Antica captale della Cambogia, nell’ XI° secolo fra le città più grandi del mondo. Suggerisco solo di programmarvi almeno 3 giorni pieni. Non ascoltate chi vi dice che visti i templi principali, visti tutti. Ogni tempio ha un suo proprio fascino e l’area è talmente vasta che bisogna esplorarli con un tuk tuk ma non bastano due giorni. Almeno per il primo giorno vi suggerisco di prendere una guida.
Come si chiude il viaggio?
Chiudo il viaggio riposandomi in una delle tantissime isole che offre la Thailandia. Scelgo Koh Lanta e trascorro 5 giorni di puro relax, mare e tanta bici. Se avessi avuto più tempo avrei esplorato altre piccole isole li vicino, ad esempio Koh Lipe a detta di molti un piccolo paradiso. Molti mi dicono “beato te che potevi permetterti questo viaggio”. Beh non sono d’accordo. Non voglio dire che sia alla portata di tutte le tasche ma di sicuro è accessibilissimo alla maggior parte delle persone. A parte il costo del volo internazionale (ma se si programma in anticipo si trovano ottime tariffe) la mia spesa media settimanale si è aggirata intorno ai 150 euro includendo tutto: spostamenti, soggiorni, pranzi e visite; praticamente quello che si spende in 3 giorni a Milano per un po’ di spesa eduna cena fuori. In realtà avrei potuto risparmiare molto di più. Ad esempio, ho rinunciato a dormire negli ostelli con altre persone non avendolo mai fatto, ma lo farò la prossima volta. Inoltre, mi sono spesso concesso dei buoni ristoranti visti i prezzi economici, ma lo street food in questo angolo di mondo è spesso molto più buono. Infine non sapendo guidare un motorino sono sempre ricorso a più costosi tuk tuk con guida … ma ora l’obiettivo è imparare ad andare in moto. Insomma si può fare basta solo cambiare il proprio approccio alla vita ed al viaggio.
Un esempio di approccio diverso al viaggio?
Io ho sempre portato con me grandi valige. In questo viaggio ho avuto per 49 giorni un trolley da 7 kili ed è stato perfetto. Il grande bagaglio è stato solo quello delle
esperienze che mi sono portato al ritorno.
L’approccio alla vita?
Ogni viaggio che volgeva al termine mi riempiva sempre di tanta malinconia. Questa volta invece sono stato felice di tornare, di portare nel mio quotidiano l‘energia delle
esperienze vissute. Questo viaggio mi ha dato la forza di portare a compimento un nuovo cambiamento: lasciare Milano dopo tanti anni e tornare in Puglia, più precisamente in campagna ad Ostuni per provare a far rivivere la casa dei nonni. Una nuova vita prende forma nella mia vita.
Per chi avesse voglia di approfondire le esperienze vissute ed i luoghi visitati, vi invito a leggere il mio diario pubblicato sull’APP POLARSTEP. Se amate viaggiare o leggere racconti di viaggio, questa è una app davvero eccezionale. Ogni giorno l’applicazione raccoglie le foto fatte e ti chiede di commentarle, ne viene fuori un bel diario personale e, volendo, condivisibile diventando così anche un utile strumento per chi è interessato a un viaggio in quelle località.
Il racconto integrale del viaggio di Marcello Bernachia è qui:
https://www.polarsteps.com/MarcelloBernacchia/6086442-thailandia-laos-e-cambogia
Il link del suo sito di agente di viaggio qui: https://www.cartorange.com/marcellobernacchia