Ecosostenibilità, nuovi canoni di comfort, ma anche nuove sfide e un approccio completamente diverso dal passato in termini di progettazione.
Sono solo alcuni dei temi trattati all’interno della Galleria Ferrante Ho.Re.Ca. a Bisceglie grazie a un evento formativo dell’Ordine degli architetti Bat su “L’evoluzione della camera d’albergo dagli anni ’80 ai giorni nostri”. Una importante partecipazione di esperti del settore a partire dal padrone di casa Alessandro Ferrante per passare a Ceo e responsabili commerciali di alcuni dei più importanti brand del settore come Visma, La Bottega, Abert, Hcs e Hilding Anders.
«Le tendenze del mondo attuale ci portano sempre più ad avere maggiore attenzione per quello che è l’ecologicamente corretto – ha spiegato Alessandro Ferrante, ceo di Galleria Ferrante – quindi con un’attenzione particolare sull’utilizzo dei materiali e sulla riduzione degli sprechi. Non solo sprechi legati ai consumi giornalieri, ma anche dal punto di vista della progettazione. Spreco non è solamente la merce che noi andiamo a gettare come rifiuto, ma è anche legato ai tempi che vengono utilizzati banalmente per la pulizia delle camere».
Durante l’incontro è emerso con chiarezza come serva una specifica attenzione alla progettazione dei nuovi alberghi o delle ristrutturazioni di quelli esistenti specie in un paese come l’Italia che conta decine di migliaia di queste attività:
«Può sembrare una banalità – ha spiegato ancora Ferrante – ma una cosa è progettare una casa bellissima e una cosa è progettare un albergo. Una delle variabili fondamentale è per esempio il tempo di consegna».
Ma effettivamente poi come è cambiata la camera d’albergo dagli anni ’80 ad oggi?
«E’ cambiata radicalmente la camera d’albergo – come ha spiegato Claudio Zanetti ceo di Visma Contract – perché l’ospite ha esigenze sempre più importanti. All’estero, per esempio, si trovano strutture molto più grandi di quelle che abbiamo in Italia e quindi il turista che gira trova la struttura all’estero dove ha una camera da 40 metri quadri, viene in Italia e trova una camera da 14 metri quadri. Purtroppo poi comincia a fare le differenze e quindi noi siamo costretti a dare all’albergatore la possibilità di presentare quelle cose che l’ospite vuol trovare anche in pochi metri. Oggi, poi, tutti vogliono un arredamento contemporaneo curato in tutti i particolari, colori, illuminazione, profumi, disposizione degli arredi. Si cerca l’esasperazione di fare le cose in grande anche sul piccolo».