Cicloturismo: la rete ciclabile europea EuroVelo festeggia i suoi primi 25 anni e i dati confermano la voglia di turismo lento. 

Nel 2021 le visite al sito EuroVelo sono cresciute del 31% rispetto all’anno precedente arrivando a oltre 2,1 milioni. Tra gli itinerari più cliccati l’EuroVelo 8 e l’EuroVelo 5 che attraversano l’Italia, a riprova dell’attrattività del Belpaese per le due ruote e del ritorno economico che ne può derivare.

Sviluppato e coordinato da ECF-European Cyclists’ Federation, il progetto EuroVelo si compone oggi di 17 itinerari ciclistici di lunga percorrenza “di qualità”, che collegano e uniscono l’intero continente toccando ben 42 nazioni. Itinerari che hanno favorito lo sviluppo del cicloturismo.

Degli oltre 93mila km previsti, 56mila km sono già percorribili in bicicletta. Ispirata al modello della rete ciclabile danese del tempo, EuroVelo è cresciuta nel corso di questi primi 25 anni diventando il più grande network al mondo nel suo genere con l’obiettivo principale di contribuire alla diffusione del cicloturismo e della mobilità attiva in tutta Europa, sviluppando un indotto economico per i territori e le comunità locali toccate dai percorsi.

Itinerario EV5 Francigena-Berceto
Ph. Paola Piacentini

L’Italia è attraversata da tre itinerari EuroVelo:
la Via Romea Francigena (EV-5) 3.200 km da Londra alla Puglia che, nel nostro Paese, va da Como a Brindisi – Itinerario Bicitalia BI3;
la Ciclovia del Sole (EV-7) da Capo Nord a Malta per 7.700 km, entra in Italia al Brennero e scende fino alla Sicilia (realizzata fino a Bologna e già finanziata fino a Firenze) – Itinerario Bicitalia BI1
la Ciclovia del Mediterraneo (EV-8) oltre 7.000 km dal sud della Spagna a Cipro costeggiando il mare, che entra in Italia a Ventimiglia, sale a Torino e attraversa la Pianura Padana in direzione Trieste – Itinerario Bicitalia BI2 + tratto Adria/Trieste della BI6.

L’esempio di EuroVelo ha stimolato FIAB a lavorare alla progettazione di una rete ciclabile nazionale, Bicitalia, con 20 grandi itinerari attraverso le regioni della nostra Penisola – cui si affiancano numerose ciclovie di qualità, percorsi lungo corsi d’acqua o ferrovie dismesse, ciclopiste regionali, greenways – mettendo a disposizione una mappatura quanto mai completa degli itinerari cicloturistici nel nostro Paese, per un totale di oltre 23.000 km.

“I tre itinerari EuroVelo che attraversano l’Italia sono stati inseriti nel Piano Generale della Mobilità ciclistica approvato dal Governo nel 2022: per la prima volta la rete Bicitalia (creata dal basso grazie all’impegno e alle competenze della compagine volontaria di FIAB) compare in una legge della Stato in cui si specifica che i tre percorsi EuroVelo fanno interamente parte della rete ciclabile nazionale – spiega Antonio Dalla Venezia di FIAB, coordinatore del comitato tecnico scientifico Bicitalia-EuroVelo. – Una parte di questi tracciati, inoltre, è coinvolta nella pianificazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, già finanziato con fondi ministeriali e del PNRR per 640 milioni di euro, a cui si vanno a sommare i fondi di provenienza regionale”.

Pedalare lungo un itinerario EuroVelo significa viaggiare su un percorso con parametri di alta qualità in termini di dimensione dei tracciati, segnalazione dei percorsi, gestione e manutenzione delle tratte, offerta di servizi collaterali per il cicloturista.

“Abbiamo sviluppato negli anni un costante lavoro di advocacy, puntando sul fare rete con Regioni e amministrazioni locali e valorizzando i percorsi EuroVelo all’interno dell’offerta bike-friendly dei singoli territori – spiega Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB e coordinatrice EuroVelo in Italia – Altrettanto fondamentale è il lavoro per integrare il patrimonio delle ciclovie italiane nella rete ciclabile europea, così come le molteplici attività di comunicazione e informazione sull’intera offerta EuroVelo, rivolte al sempre più ampio pubblico di viaggiatori che scelgono le vacanze attive e il turismo lento, in Italia come in Europa”.