Viaggi e Coronavirus, cittadina di Codogno scrive al virus: “Senti che bella la mia R”

Codogno. Codogno è un comune con poco più di 15mila abitanti in provincia di Lodi. Fino a un mese fa non lo conosceva nessuno; una affermazione smentita dai fatti. Dai titoli sui giornali, dall’essere rientrato a fare parte della zona rossa e dalla cronaca che ha acceso i riflettori sul paese a sui suoi abitanti.

Tra il serio e il faceto l’Italia ha scoperto di avere Codogno. Qui ci sono industrie, scuole e un ospedale.

“La prima testimonianza certa dell’esistenza di Codogno – si legge su Wikipedia – risale soltanto al 997, quando il centro abitato viene citato in un diploma dell’Imperatore Ottone III. Pochi anni dopo, lo stesso Ottone III donò il feudo a un conte di nome Reglerio o Ruggero. Nell’XI secolo, comunque, Codogno divenne feudo del vescovo di Lodi che l’amministrò fino al XV secolo. Secondo un’altra ipotesi il toponimo deriverebbe da quello del pomo “cydonio”, o melo cotogno, frutto tipico del luogo”.

Un comune che una storia interessante e che è fiero delle sue bellezze architettoniche e delle tradizioni.

Ma tutto ciò si ignora, tutto messo in ombra dal Coronavirus.

Nelle ultime settimane si è tanto parlato di Codogno non sempre come gli abitanti del paese avrebbero voluto. Così, una di loro, ha pensato bene di dedicargli un pensiero e di aprire un dialogo con il virus che lo ha reso famoso nel mondo

Eccolo qui:

Caro Coronavirus,

come stai?

Ho sentito che sei arrivato in Italia. Mi congratulo per la tua scelta, è noto in tutto il mondo che ci chiamano il Bel Paese. E come potrebbero fare altrimenti?

Abbiamo montagne, mari, isole, laghi, città d’arte, dell’ottimo cibo e del vino sublime. Ma vorrei soffermarmi sulla tua scelta di arrivare in pianura padana, nella fattispecie a Codogno.

La questione mi tange, sono nata e ho vissuto lì per molti anni, i miei cari ancora abitano lì quindi lasciami il piacere di presentarti Codogno ed i suoi abitanti.

Per prima cosa sappi che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una meravigliosa R di cui andiamo molto orgogliosi.

E non credere a chi ti dice che è la R alla francese o la R di Parma. È la R di Codogno e su questo non si discute!

Scommetto che tu, che la R non la sai dire perché sei cinese, farai un po’ ridere chiamandoti  Colonavilus e ti presenterai in maniera pomposa come Covid 19.

Poi vorrei chiederti come mai proprio Codogno?

Tu lo sai che la gente di quei posti è temprata dalla nascita?

Guarda che noi abbiamo la nebbia, il ghiaccio, il Po che fabbrica zanzare, allevamenti a non finire e spesso quello che chiamiamo “profumo di campi” è l’odore del letame usato per concimare! C’è persino una poesia dedicata ai nostri mucchi di letame!

Abbiamo la fiera del bestiame a novembre e la frequentiamo fin dalla prima infanzia.

Andiamo a vedere vacche e suini e ci mangiamo pane e porchetta e il frittellone caldo con un olio talmente esausto che ti lascia odore di fritto fino a Natale! E tutto ciò lo facciamo al freddo!

Nello stesso periodo c’è anche la fiera dei divertimenti ed i bimbi vanno sulle giostre nonostante le temperature invernali. L’abbiamo sempre fatto!

La maggior parte di noi potrebbe raccontarti numerosi sabato sera alle giostre o alle autopiste quando andava di moda la pancia nuda e noi la sfoggiavamo baldanzose senza pigliarci nemmeno un raffreddore.

Molti altri potrebbero raccontarti di serate intere in piedi fuori dal nottetempo, dallo stige, dal beso e tu te ne arrivi a febbraio con la temperatura mite a spaventare sta gente? Suvvia!

Quasi tutti siamo andati a scuola in bicicletta sempre, tutto l’anno e l’equipaggiamento per le intemperie consisteva in una borsina di plastica da mettere sopra la sella per non bagnarsi le chiappe e un ombrellino pieghevole che potevi usare solo se sapevi andare in bici con una mano sola.

Un’altra peculiarità di Codogno è che da sempre la gente si lamenta che a Codogno non si organizza niente e se si organizza non c’è risposta. Tu arrivi lì a scatenare l’epidemia? Sei un po’ ridicolo!

Ti comunico che, se decidi di prolungare il tuo soggiorno, a maggio si organizza sempre la ciclolonga delle Rose, ti abbiamo fregato ancora con la R.

Dammi retta, procurati degli squisiti biscotti Codogno e della buona cotognata e torna da dove sei venuto perché sta gente lombarda è piuttosto cazzuta.

Ciao Coronavirus, senti che bella la mia R

Serena Milano

In foto la Chiesa di Caravaggio tratta dal sito del Comune.

La lettera è pubblicata sul sito del Comune di Codogno