
La Valle d’Aosta di appresta a vivere il Carnevale della “Coumba Freida”, quello della fredda Valle del Gran San Bernardo animato da canti, danze, scherzi e un pizzico di follia
Il Carnevale della “Coumba Freida” è per la Valle d’Aosta l’appuntamento con gli eccessi e la frenesia a condizione che tutto si svolga rigorosamente in maschera. Il Carnevale della “Coumba Freida”, quello della fredda Valle del Gran San Bernardo, è uno degli appuntamenti che fa da richiamo per i turisti e atteso dai locali.

In questo periodo tutti i comuni della vallata, tra cui quelli di Doues, Allein, Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Oyen, Etroubles e Gignod, hanno consuetudini simili all’insegna di un ” Coumba freida” carico di mistero, storia e stravaganza.
I costumi tipici di questo Carnevale, le landzette, cioè la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi, vengono confezionati interamente a mano, arricchiti di perline, pailettes e specchietti, per riflettere la luce e allontanare gli spiriti maligni. E’ risaputo, infatti, che il Carnevale sia uno dei momenti per rivivere gli arcaici riti propiziatori legati alla fine dell’inverno e al risveglio della primavera. Costumi costosissimi di rara bellezza diventati oggetto di culto. E durante gli ultimi giorni del Carnevale si svolgono le sfilate ufficiali.
A Saint-Rhémy-en-Bosses, per esempio, si può ammirare un corteo ricco di personaggi che rievocano il passaggio dei soldati al seguito di Napoleone nel maggio del 1800. Napoleone Bonaparte, talvolta a cavallo, sventola una bandiera e dirige la sfilata con una cornetta. A seguire sfilano: i suonatori, un inquietante diavolo che stuzzica le persone con il forcone, arlecchini e “demoiselles”. I colori delle landzette, prima i neri come simbolo dell’inverno e poi i bianchi per la bella stagione, attraggono la fantasia dei fotografi, ma grande attenzione viene posta per “lo toc e la tocca“, il matto e la matta: due sposi anziani che litigano tutto il tempo e che rappresentano il tipico rovesciamento dei ruoli del carnevale. Infine, arriva l’orso, simbolo della natura e della fecondità.
Un’altra versione più fantasiosa dell’origine di questo carnevale racconta che sarebbe nato in coincidenza con il matrimonio di due persone semplici già un po’ anziane. Gli abitanti del villaggio avevano deciso di festeggiarli e di divertirsi, ma provavano imbarazzo all’idea di presentarsi in chiesa con gli abiti della domenica e decisero così di indossare degli abiti inusuali.
Tutti i comuni della vallata hanno consuetudini simili e il Carnevale della Coumba Freida, tra i tanti in Italia, è quello forse più particolare e carico di mistero. Una storia e consuetudini da scoprire che meritano una deviazione.