“Si sta abbattendo una bomba su Aeroporti di Puglia. È stata depositata al Senato, da parte dei 5 Stelle, una proposta di Legge che, se approvata, farà chiudere definitivamente i battenti a Aeroporti di Puglia e a tutti gli aeroporti minori che reggono la propria offerta sulle compagnie low cost”.

Questo è l’incipit di una denuncia che il deputato pugliese del Pd, Marco Lacarra, fa sul suo profilo Facebook.

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Marco Lacarra

“Prima firmataria in Senato della proposta di riordino del trasporto aereo – spiega Lacarra – è la senatrice 5 Stelle Giulia Lupo, ex hostess di Alitalia”.

“In breve – aggiunge – si intende rivedere al rialzo le tariffe aeroportuali, il sistema delle concessioni degli spazi aerei fino a imporre contratti di lavoro rigidi che farebbero saltare i conti di ogni compagnia se non finanziata dallo Stato, come Alitalia”.

“L’obiettivo della Senatrice – prosegue Lacarra – è chiaro, evidente: far tornare Alitalia monopolista, abbattere la concorrenza, chiudere gli aeroporti minori”.

Cofirmatari del Ddl 727 sono: Agostino Santillo, Mauro Coltorti, Gabriella Di Girolamo,
Sabrina Ricciardi, Emanuele Dessì.

Così, dopo una premessa di 4 pagine, vengono esposti i criteri e i principi direttivi del disegno di legge tra cui: “ridefinire la classificazione degli aeroporti presenti sul territorio nazionale con l’attribuzione a ciascuno di essi della valenza nazionale, regionale o locale e della connessa specializzazione funzionale; prevedere misure di incentivazione volte a favorire la creazione di sistemi aeroportuali coordinati, al fine di garantire una più razionale ed efficace distribuzione dei flussi di traffico aereo; potenziare gli interventi finalizzati a garantire una più efficace intermodalità dei sistemi di trasporto, quale fattore di competitività delle imprese e del territorio; definire i criteri per il riordino dell’assetto amministrativo ed organizzativo dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) e per la distribuzione delle competenze tra l’ENAC e l’Autorità di regolazione dei trasporti, con particolare riguardo all’accesso alle infrastrutture e ai servizi accessori; prevedere misure volte a garantire la tutela della salute dei lavoratori e il riconoscimento delle mansioni del personale navigante del trasporto aereo come lavoro usurante”.

“Cosa accadrà? Tutto ricadrà innanzitutto sull’utenza che non solo non avrà più diritto, sul proprio territorio, a collegamenti aerei, ma avrà tariffe più alte e spesso non accessibili a tutti – fa sapere Lacarra – Verrebbe meno lo spazio comune aereo, verrebbe meno in Puglia l’unico collegamento veloce, anche con la Basilicata, non essendo noi serviti dall’alta velocità ferroviaria, ovvero potremmo piombare in un disastroso isolamento, con conseguenze incalcolabili per l’attrazione turistica”.

Uno scenario apocalittico per l’industria del turismo in Puglia su cui si è investito tanto, negli ultimi decenni, non solo al fine della promozione del territorio, ma con l’intenzione di creare nuova occupazione.