Federalberghi Puglia: “Estate in calo”. Il commento sui dati diffusi Al TTG

Prendo atto che anche quest’anno  i vertici del turismo regionale hanno compiuto la loro buona azione di propaganda sul palco del TTG. Ma solo propaganda, come avviene purtroppo da qualche anno. Se analizziamo, infatti, i dati presentati dovremmo seriamente meditare sul futuro della nostra regione turistica, e prendere atto che l’estate 2023 non è andata bene”.

Il presidente di Federalberghi Puglia e vice presidente nazionale, Francesco Caizzi, interviene a gamba tesa sulle “performance turistiche” della stagione 2024 in Puglia. Dati che, se pure provvisori, non convincono gli addetti ai lavori.

I dati provvisori, ricordano da Federalberghi Puglia, riguardano il periodo gennaio/agosto e coprono l’85% dei posti letto regionali, mentre nel 2022 fu scelto il periodo giugno/agosto “forse perché più favorevole allora e un po’ meno oggi”.

“Con 800 chilometri di coste – prosegue Caizzi – è certamente il mare che traina il turismo pugliese e quest’anno apprendiamo che il mercato italiano ha preferito altre destinazioni a noi. Non si può acriticamente festeggiare un +5,5% di arrivi senza analizzare una situazione che, seppur salvata statisticamente dal turismo straniero e di fascia alta, ha messo in seria difficoltà le aziende ricettive di fascia medio bassa che sono arrivate a registrare anche un calo del 20% con valori mensile di -4, -5%, cosi analizzato sembra il paradosso del pollo di Trilussa. E si tratta della maggioranza delle strutture ricettive del mare con il maggior numero di dipendenti, con la più bassa marginalità, che hanno visto andare a carte e quarantotto una stagione che dalla Regione gli era stata propagandata come “eccezionale e fenomenale” e che doveva essere quella di recupero delle stangate energetiche del 2022″.

Liso Silvana_Puglia_Jonio_Marina di Pulsano
Il mare caraibico di Lido Silvana – Taranto

“Se poi si fa un’analisi per territorio si vede con le province di Taranto e di Foggia hanno sofferto più delle altre – aggiunge Caizzi – Di questo non ho ascoltato nemmeno una parola da chi gestisce il turismo pugliese, dall’assessore in giù. Per quanto riguarda i dati, diventa cruciale per i playmaker del turismo ricettivo regionale avere una rilevazione puntuale per una costante interpretazione dei flussi e delle tendenze. Voglio segnalare che l’Osservatorio Regionale per la gestione dei dati (arrivi e presenze) è solo un ufficio interno di Pugliapromozione e non un organismo terzo. Non dimentichiamo che Pugliapromozione ha definito la campagna di comunicazione da milioni di euro per il 2024 senza conoscere l’andamento della stagione estiva appena conclusa. I soli dati statistici, comunque, diventano utili agli operatori solo se accompagnati da analisi dei segmenti di marketing e report dei feedback degli investimenti in promozione”

Abbiamo dimenticato – continua Caizzi – che costruire un sistema turistico regionale vuol dire lavorare sodo per una strategia complessiva per la Regione, scegliere e organizzare i prodotti turistici, analizzare i dati, programmare e, quindi promuovere. La Regione da sette anni ha ridotto le politiche turistiche a semplici provvedimenti centralizzati. Le associazioni di categoria sono state poco coinvolte, la promozione viene decisa centralmente da Pugliapromozione“.

Noi operatori del turismo ricettivo – conclude Caizzi – non possiamo essere ignorati dalle istituzioni. La Puglia ha urgente bisogno di un’agenda che comprenda azioni e interventi su: riqualificazione dei prodotti turistici, destagionalizzazione dei flussi, overtourism per evitare sovraffollamento e disagi delle destinazioni turistiche, politiche attive per l’occupazione per garantire lavoro stabile che vada oltre i tre mesi l’anno, formazione professionale, coordinamento tra Comuni e assessorati regionali di competenza sulle politiche della mobilità, dell’igiene e della sanità pubbliche”.