Festival di luci sui trulli di Alberobello dal tramonto a mezzanotte.
Dal 20 agosto al 4 settembre, LiFe/Alberobello Light Festival riaccende i suoi colori per illuminare l’estate della capitale dei trulli.
La luce illuminerà, in maniera suggestiva, il Trullo Sovrano, la basilica dei Santi Medici, la chiesa a trullo di Sant’Antonio e l’interno del nuovo edificio sorto al posto dell’ex mercato coperto.
Le installazioni luminose saranno distribuite seguendo un percorso ideale che va dal Trullo Sovrano alla Chiesa di Sant’Antonio passando per il centro cittadino e il Rione Monti.
Le istallazioni sono 5, i temi, tra forme e ombre, spaziano dall’antica tradizione platonica alla musica rock contemporanea, i siti, ospitanti i giochi di colori, hanno un valore che va dal mistico allo storico.
Sulla facciata del Trullo Sovrano (già spezieria, cenobio e oratorio campestre, oggi ospita il museo del patrimonio culturale con manufatti e arredi originali) saranno proiettate QUINTESSENZA e THE PANTHEON OF ROCK progettate dai Lightcones di Alberobello. La prima è una video/installazione che gioca con la luce e i suoni, i cinque solidi platonici ed il loro rapporto con la Natura. Platone nell’opera ‘Timeo’ mentre racconta le origini ed il funzionamento del cosmo, formula l’ipotesi che la materia sia composta da quattro particelle aventi la forma dei primi quattro poliedri regolari, corrispondenti ai quattro elementi tradizionali (Terra, Acqua, Aria, Fuoco), ai quali si aggiunge il concetto della Quintessenza che racchiude il quinto elemento, l’Universo.
THE PANTHEON OF ROCK è un intimo tributo dei Lightcones alla musica e ad alcuni dei suoi protagonisti trasformati in divinità di una cosmogonia rock, in un gioco onirico e psichedelico.
Entrambe le opere saranno riprodotte in sequenza.
La Basilica dei Santi Medici sarà utilizzata per la rappresentazione di METAMORPHOSIS, il video/mapping ideato dallo studio di visual art maceratese di Luca Agnani. La facciata del luogo di culto sarà un generatore di forme e nuovi spazi per creare – con le ombre – nuovi ambienti e volumi, e differenti percezioni visive sviluppate attraverso la destrutturazione, trasformazione e reinterpretazione della Basilica stessa. Un dialogo tra la grande tradizione architettonica e le moderne concettualità dell’arte visiva contemporanea.
La chiesa di Sant’Antonio è stata scelta dai Lightcones per VAN GOGH REOLADED con il famoso dipinto ‘La notte stellata’ (tema già proposto nell’edizione 2015) che in questa edizione colorerà l’unica chiesa a forma di trullo di Alberobello.
Casa Alberobello è la location scelta dalle artiste slovene Natalija R. Črnčec & Nina Šulin per COEXISTENCE, l’installazione che gioca con le forme organiche fluttuanti, simili a corpi di animali avvolti da veli neri, recanti tracce fluorescenti che attribuiscono una forma visiva di movimento e di respiro costante che li porta alla vita nella loro essenza di base, e lo spettatore riconosce in essi embrioni animali e umani.
Lightcones è un’associazione di promozione sociale fondata per promuovere e valorizzare l’eredità artistica e culturale delle città e delle aree urbane Unesco attraverso tecniche di visual art, light e video/mapping. È formata da un gruppo di ingegneri, programmatori, designers e visual artist con una grande passione per la tecnologia e l’arte audiovisuale.
Luca Agnani è un visual designer e artista multimediale, tra i massimi esponenti italiani di arti visive, che ha dedicato la sua produzione artistica digitale espressamente legata al video mapping, alla rivisitazione delle opere degli artisti moderni, colorandole con una sua originale impronta personale. Nel 2010 ha avviato il suo studio e ad oggi sono moltissimi i lavori realizzati.
Le slovene di Maribor, Natalija R. Črnčec & Nina Šulin, esperte di arti visive, tornano al Light Festival di Alberobello con un suggestivo video/mapping frutto di un lungo e paziente lavoro manuale. Le coesistenze funzionano come un organismo unificato di materia cromatica sconosciuta ed un suggestivo paesaggio visivo che seduce il visitatore e lo risucchia: il progetto intende delineare l’esperienza eccessiva della (co)esistenza e (co)creazione attraverso un gioco di addensamento e avvicinamento.