Castellana Grotte celebra nel fine settimana la 329ma edizione della “I Fanove”, la festa in onore di Maria Santissima della Vetrana che salvò gli abitanti del paese dalla peste.
“I Fanove” sono cataste di legna, scarti di radici e tronchi che non vengono impiegati per il riscaldamento delle abitazioni, alte tra i 12 e i 16 metri, a cui sarà dato fuoco sabato 11 gennaio nel parcheggio del centro commerciale Grotte a partire dalle 19.
In tutto sono 80 le Fanove che arderanno in tutto il paese tra centro e periferia. L’11 mattina una giuria farà il giro delle Fanove per valutare la più bella, la più ordinata, la più alta, e a questa sarà dato un riconoscimento simbolico. Ad aggiudicarsi l’ambito “premio” lo scorso anno fu quella allestita in via vecchia Conversano. E anche il 2020 avrà un falò creato da otto donne: novità assoluta dell’edizione 2019.
“I Fanove” bruceranno per ricordare il miracolo della liberazione dalla peste bubbonica che i fedeli attribuiscono alla Madonna della Vetrana nel 1691.
Quest’anno, sabato 11 e domenica 12 gennaio 2020, alle 16, da piazza Nicola partiranno inoltre le ultime due visite guidate gratuite alla scoperta di Castellana Grotte. Un percorso di circa un’ora e trenta alla scoperta del patrimonio monumentale e artistico della Città delle Grotte, una preziosa occasione per conoscere Castellana.
Le visite condurranno i visitatori, accompagnati da una guida, nelle vie e nei palazzi più caratteristici del centro di Castellana. Una città vestita a festa grazie alla notte delle Fanove in cui godere di gastronomia tipica, canti popolari e del calore della tradizione che, di anno in anno, invoglia migliaia di visitatori a recarsi a Castellana Grotte.
L’itinerario per le vie del centro prevede: la visita alla Chiesa di San Francesco con le opere di Fra Luca Principino, il Municipio di Castellana Grotte, uno dei più belli della Città Metropolitana di Bari, alcune vie del centro storico compresa la Chiesa di San Leonardo, la Chiesa del Purgatorio arricchita dalle opere di Vincenzo Fato e dalla mostra di presepi artistici ed infine nella Chiesa di San Leone Magno con le opere di Aurelio Persio tra cui la statua della Consolatrice oggetto di un recentissimo restauro.