I mondi di Gina? “Vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no? anche come attrice” così la diva eterna Gina Lollobrigida si suggellava al domani. Una frase che risuona oggi come testamento spirituale, una volontà precisa che forse è la sola chiave che svela profonde verità di una donna eclettica piena di sfumature nascoste in un’icona vincente.

Tutto questo trapela dalla mostra “I Mondi di Gina” che da oggi, 9 giugno, all’8 ottobre 2023 è esposta a Palazzo Poli nell’Istituto centrale per la grafica di Roma che altro non è che il palazzo della colossale Fontana di Trevi. Monumento maestoso che gode della popolarità universale proprio come lei. Fonte di acqua e ispirazione ricettiva in continua rinascita.

Fontana di Trevi, Roma

La mostra propone oltre 120 fotografie, 2 abiti originali creati per lei da Fernanda Gattinoni e 2 costumi di scena dei film “Venere Imperiale” e “La donna più bella del mondo” realizzati da Peruzzi Costumi d’Arte e alcuni gioielli di Bulgari.

Un omaggio in scatti la ritrae e la immortala in tanti momenti della sua vita eclettica. Attrice, scultrice, fotografa e anche cantante. Volitiva, talentuosa, indipendente ha sempre cercato di creare e ricrearsi.  Un naturale istinto per l’arte che non l’abbandonerà mai, neanche quando il cinema le regalerà il successo planetario. Niente ha mai fermato tutto questo, neanche la sua vita privata. Lei, la bersagliera, così desiderata che poteva veramente avere le lusinghe degli uomini più potenti del mondo. Li ha vissuti certo, ma alla sola condizione di essere anche lì rispettata nella condivisione di un momento, da lei scelto, per creare intimità.

I Mondi di Gina

“I Mille mondi di Gina” è tutto questo con l’intento di catturare in quei frame ‘patinati’ l’altra storia, sussurrata, velata in quegli occhi profondi pieni di curiosità e vita. I più sexy della settima arte.

La mostra è ideata e curata dalla sottosegretaria del ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni e dalla presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia. Una sofisticata ricerca di archivio e di bellezza. Un tributo che è solo l’inizio di un lungo omaggio alla diva Lollo che comprenderà altre attività successive che si terranno durante la Mostra del Cinema di Venezia. Una seconda esposizione fotografica che la celebrerà insieme ad un’altra icona del cinema, Anna Magnani. Una proiezione di un suo film restaurato e la presentazione di un premio dedicato ai giovani talenti nel campo dell’arte, della moda, del design e della fotografia.

“Ha fotografato i più grandi personaggi del Novecento e anche le persone comuni. Amava scoprire la vita – ha detto la sottosegretaria Borgonzoni – carpire quello che c’era dietro anche al personaggio più illustre. Poi c’è la Gina che amava le persone, che aveva venduto i suoi smeraldi di Bulgari per poi farli ricomprare dalla stessa maison per poter così donare i soldi in beneficienza per la ricerca. Una parte dei preziosi è qui esposta.
“Questo è ‘I Mille mondi di Gina’ –
ha continuato – quella che amava gli abiti delle grandi maison, a cui si affidava, eppure tutti ricorderanno che poi lei li ridisegnava, li modificava. Da ragazza ha iniziato vendendo gli schizzi a carboncino, in un periodo in cui le donne si esprimevano solo in contesti famigliari. Giovanissima a Miss Italia disse: “Io voglio fare qualcosa di grande e lo voglio fare da sola”. E ci è riuscita

Una storia, la sua, che è simbolo di emancipazione e intraprendenza al femminile che con naturalezza e coraggio semplicemente ha vissuto. Particolari scatti che la ritraggono sui tetti intenta a fotografare oppure sotto i riflettori in tanti momenti glamour in cui però gli attenti visitatori potranno cogliere lati insoliti e curiosità oltre a foto insieme a Madre Teresa di Calcutta, Paolo VI, Orson Welles e la regina Elisabetta II e tanti altri personaggi illustri.

Il figlio Andrea Milko Skofic, presente all’inaugurazione e in alcune foto e video esposti, la ricorda “come grande viaggiatrice. Curiosa della gente comune, dei bambini, aveva amato molto l’India” aggiungendo chesarebbe bello riuscire ad esporre le foto che lei ha fatto e non sono quelle che le hanno scattato”.

La Lollo diva e antidiva nello stesso tempo. Si potranno infatti sfogliare due suoi cataloghi come fotografa: Magica Innocenza e Italia mia, in cui ha ritratto in uno solo dei bambini spesso con piante e animali, dei veri capolavori artistici, quasi dei dipinti. Nel secondo, altri soggetti che lei riprendeva come scene di vita quotidiane. Maternità, innamorati, lavoratori, anziani, sacro e profano e tanta umanità. Lei fotoreporter, lei famosa in tutto il mondo che racconta il mondo.

“È inconsueto che un’attrice che è abituata ad essere vista abbia voglia di vedere a sua volta – ha detto la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigianon abbiamo potuto mettere in mostra le foto di Gina, ma abbiamo esposto tante foto che la ritrae con le macchine fotografiche in mano. Era una grande viaggiatrice. Una donna che ha voluto pensare con la sua testa, esemplare in questo. Importante per arricchire il lavoro che stiamo facendo come Istituto Luce per la memoria al femminile. Rappresentare, così, quella parte del mondo che è ancora poco presente nell’archivio”.

Colpisce anche il racconto commosso del re dei ‘paparazzi’ Rino Barillari che la ricorda con affetto. Del consiglio che lui le diede per la sua curiosità su come si facessero le foto rubate. “Prima scatti – le disse Barillari – e poi chiedi, perché quando tu chiedi ti dicono sempre di no”.

Si aggiungono gli aneddoti curiosi di Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni Couture, che ha frequentato la Lollobrigida per anni, presente alle sfilate. Ha raccontato delle sue ‘fissazioni’ quali il punto vita che non doveva superare i 60 cm, anche a costo di far inserire stecche di acciaio nei bustini. La sua pretesa mentre girava il film “Venere Imperiale” di avere la stessa fisicità e stile di Audrey Hepburn in “Guerra e pace”. L’importanza che ebbe per il made in Italy nel mondo. Un esempio fu la notte degli Oscar in cui indossava un abito in stile impero realizzato da Fernanda Gattinoni, un’occasione che fece capire agli americani che a Roma stava nascendo un’Alta Moda in competizione con Parigi. Da lì in poi gli abiti impero furono il biglietto da visita della maison romana, che lanciò uno stile che ha scritto la storia della moda. Testimonianza ribadita anche da Mauro di Roberto presente per Bulgari che ha ricordato come l’artista fosse stata la loro perfetta ambasciatrice nel mondo.