Il Bif&st a Bari: un sogno “meridiano” che vince

Si è appena conclusa con successo a Bari la 16° edizione del Bif&st, Bari International Film&Tv Festival. Un’offerta culturale che anche quest’anno ha fatto conciliare qualità dei film proposti e partecipazione da parte del pubblico con artisti provenienti da 14 paesi diversi. Una formula vincente quella delle tre “M”, Mare, Mediterraneo e Meridione, su cui ha puntato il neodirettore Oscar Iarussi. Il noto critico cinematografico ha elaborato un programma mirato a creare un festival dallo sguardo “meridiano”, parafrasando un altro pugliese illuminato, il sociologo Franco Cassano. Il cinema è senza confini in un festival che è scambio di idee per creare pensiero e così futuro.  

“Rinforzare questa vocazione mediterranea, non dico radici perché stiamo parlando di mare, ma rinforzare questa vocazione che non ha in sé nessuna grande intuizione, è semplicemente guardarsi intorno – ha spiegato Iarussitutti noi siamo mediterranei. Questa era la direzione verso cui lanciare il nostro sguardo. Il successo di questa sfida viene dal confronto, cioè l’idea che abbiamo invitato qui degli autori pressocché sconosciuti, diciamoci la verità, di tanti paesi diversi, e costoro sono venuti, si sono incontrati tra di loro, si sono dibattuti nelle conferenze stampa”.

È stata un’edizione emozionante e i motivi sono tanti – ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – Perché abbiamo visto il Festival crescere e rinnovarsi, in armonia con la sua storia e carico di nuova energia e visione. Perché le sale sono state sempre piene in tutte le proiezioni. Perché i giovani sono stati tantissimi sia nel pubblico sia tra produttori e registi, segno che il Cinema può contare su una nuova generazione attiva, plurale e partecipe. Perché la sezione dedicata alle produzioni arrivate dall’area del Mediterraneo è stata una scommessa vinta da parte della Regione e della direzione del Bif&st, avendo scelto di puntare sul tema del Mare, del Mediterraneo e del Meridione“.

Un film non è solo racconto, storia, immaginazione, ma anche identità di un territorio e così anche i festival che li ospitano. Le manifestazioni cinematografiche sono una significativa occasione di cineturismo che portano prestigio e ricchezza sia economico che culturale. Tutta la città di Bari è stata coinvolta anche grazie all’iniziativa del FuoriBif&st. Un appuntamento che ha in sé una vocazione urbana e partecipativa che diffonde la kermesse anche nelle strade, nelle piazze, nei negozi, nei caffè, nelle scuole, nei centri culturali e nei luoghi di aggregazione sociale.

Confermati come location tradizionali i due teatri simbolo della città ad accogliere gli appuntamenti più importanti: il Teatro Petruzzelli e il Teatro Kursaal Santa Lucia. Il tempio della musica ha ospitato gli incontri con i tanti ospiti tra cui Nanni Moretti, Monica Guerritore, Isabella Ferrari, Stefano Accorsi, Francesca Comencini, Edoardo Leo, Carlo Verdone e Claudia Gerini e le anteprime della sessione “Rosso di Sera”. Una serata indimenticabile è stata quella in cui per la proiezione del film “Per un pugno di Dollari” di Sergio Leone l’orchestra del Petruzzelli ha suonato live le musiche del film durante la proiezione con in sala il figlio del premio Oscar Ennio Morricone, autore della colonna sonora. Serata in musica è stata anche quella con Max Gazzè, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi che hanno presentato in anteprima il documentario “Un passo alla volta” di Francesco Cordio che racconta il loro incontro artistico. Una storia che inizia nella Roma degli anni Novanta e che li ha rivisti, nel luglio del 2024, di nuovo insieme sul palco del Circo Massimo, per festeggiare con le cinquanta mila persone presenti per il decennale del disco. Nel documentario ci sono anche le immagini di un loro viaggio del 2013 nel Sud Sudan, in cui hanno iniziato a lavorare al disco collettivo “Il padrone della festa”.

Il Kursaal, situato sul Lungomare con accanto la ruota panoramica, ha ospitato la retrospettiva dedicata al regista Nanni Moretti e ha proiettato i film del concorso Meridiana. Sessione dedicata ai film provenienti dai Paesi del Mediterraneo che ha visto come presidente della giuria lo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun che ha parlato dell’importanza di essere mediterranei: “Il Mediterraneo per me è una visione del mondo. Essere mediterranei significa aderire a dei valori e difenderli costi quel che costi” ha precisato.  Il premio come miglior film è stato assegnato al film “Krejt e thirrin Rexhën” – “Everybody calls Redjo” del regista macedone Ibër Deari.

C’è anche un viaggio intimista in una Roma in bianco e nero, malinconica e poetica, in cui a mettersi a nudo è lo sceneggiatore Umberto Contarello, per la prima volta regista. Il film è “L’Infinito” presentato in anteprima al festival con un interessante incontro in cui era anche presente via web il suo socio di grandi successi Paolo Sorrentino, qui in veste di produttore. La fotografia di Daria D’Antonio ha costruito un senso di vuoto con densità in una Roma reinventata e cristallizzata.

La fotografia è stata protagonista al Bif&st anche con una mostra “Sergio Strizzi. Il momento perfetto” allestita nella hall della Camera di Commercio in corso Cavour. Tanti celebri scatti del noto fotografo di scena che nella sua lunga carriera si è distinto come artista dell’immagine su set importanti di film e protagonisti indimenticabili.

Un’edizione non facile che ha visto il passaggio di direzione da Felice Laudadio a Oscar Iarussi. La sfida è stata quella di mantenere continuità tra ciò che è stato e un festival del Sud destinato a rispondere a istanze e aspettative nuove. “Un Sud che riesce a pensarsi, a guardare sé stesso con la forza di un sapere che in qualche modo già possiede”, come il sociologo Cassano scriveva.