L’Italia nascosta dei borghi, dei castelli e delle abazie

Un contributo di Gabriella Orlando sull’Italia nascosta e da scoprire

L’Italia nascosta, fatta di borghi, di castelli e abazie, lontana dai grandi poli turistici, è al contempo occasione e sfida per un Paese che sta ripensando la propria visione del turismo, all’insegna della cultura e della sostenibilità.

Il virus Covid-19 che ha colpito il mondo intero, distruggendo vite e danneggiando terribilmente il comparto turistico, fatto di ristorazione e di luoghi di culto o edifici storici e moltissime opere d’arte, è un dramma che ha segnato profondamente tutti gli italiani, a cui bisogna reagire con forza per salvare i valori, le tradizioni, l’identità racchiusa nel patrimonio culturale di quelle terre.

La sfida che ci aspetta è quella di portare i viaggiatori italiani e stranieri a conoscere questo mondo affascinante, fuori dai circuiti turistici consolidati, ma ricco di tesori preziosi e inattesi, nel ritratto di un’Italia apparentemente minore, che in realtà custodisce un pezzo importante della nostra identità.

I borghi non sono solo una meravigliosa eredità del passato, ma anche il tassello di una strategia per il futuro. Visitiamoli e amiamoli come meritano.

Lasciamoci conquistare dalla magia che vi si respira passeggiando o pedalando per le ciclovie, per piazze e vicoli, ospitali e unici per odori, prodotti e tradizioni, dalla straordinaria varietà ambientale e architettonica.

Il mondo ha vissuto e sta vivendo una delle più drammatiche crisi della storia recente. La pandemia del Covid-19 ha imposto un prezzo altissimo a tutti i Paesi. Il Governo italiano ha immediatamente adottato numerose misure per contenere la diffusione del virus e garantire la sicurezza sanitaria nazionale, nonché assicurare la tutela dei lavoratori e supportare l’intero sistema economico.

In particolare, nei settori del turismo e della cultura, il MiC, dopo aver ascoltato la voce degli operatori tramite audizioni, incontri e tavoli di crisi e sindacali, è intervenuto con la creazione di fondi di emergenza, con l’estensione e con il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e con ulteriori strumenti di sostegno dedicati, che si aggiungono alle misure di carattere generale messe in campo dal Governo.

Vince la terza edizione del Premio Nazionale del Paesaggio e diventa il candidato dell’Italia per la VII edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa il progetto: “La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo”, con un progetto di recupero del Monastero e del territorio circostante, a favore di tutta la cittadinanza di Bergamo, dall’aspetto pulito e Bello, attraverso la coltivazione di piccoli frutti, che recuperano la biodiversità della Valle, nella ricchezza dei geni vari presenti, con l’inserimento nel progetto di categorie svantaggiate per il recupero e la valorizzazione del Territorio, in modo sostenibile e duraturo. Il sogno è dare la sensazione di sospensione nel Tempo, ad un territorio ‘’magico’’, senza perciò alterarne la biodiversità, con entusiasmo e cura, consapevolezza, qualità e servizio per l’Ambiente, reinserimento nella Natura, da salvaguardare per far sì che Agricoltura e Natura convivano, attendendo da Spettatori e Protagonisti, silenti ma consapevoli.

Un altro Progetto è quello dedicato ai parchi: “Ri -vivere il paesaggio montano il Parco dei monti Rognosi e della Valle del Sovara: dalle risorse culturali e naturali al turismo rurale e sostenibile”.

Due concetti cardine di ogni progetto integrato turistico: tutelare la biodiversità e sostenibilità territoriale, trasformando Territori messi a sistema per produrre reddito, sviluppo, occupazione sotto il profilo agricolo, turistico, centro visita nella creazione di una vera e propria Fabbrica della Natura (cfr Monti Rognosi), verso forme di turismo sostenibile, con percorsi di recupero dei territori realizzati grazie ai fondi stanziati dall’Europa.

Occorre quindi individuare le Risorse Turistiche da valorizzare e mettere a sistema, con sentieri e itinerari tematici da percorrere a piedi o a cavallo o in mountain bike dedicati alla scoperta del territorio, della vegetazione endemica, che si sviluppa sulle rocce magmatiche, nel rapporto ancestrale Uomo-Natura, sviluppando turismo rurale fruibile tutto l’anno, lontano dai circuiti turistici più noti, ridando vita a territori abbandonati da decenni e dimenticati.

I Borghi rappresentano l’Altrove nei pressi di Casa, identità Italiana: creare, custodire e tramandare Bellezza. Ognuno di noi ha il ‘suo natio borgo selvaggio’, luoghi in cui possiamo nasconderci , in cui le urgenze del presente arretrano difronte alla meraviglia della sera che scende in una piazzetta medioevale, di un camminamento di ronda, di dolci colline di ulivi e cipressi. Mura, torri, palazzi, campanili, rocche, chiese di 271 piccoli centri storici certificati per la qualità del loro vivere e il patrimonio storico, disegnano i contorni di un’Italia poco conosciuta, ma vera. Dove la Bellezza ti riconcilia con il Mondo. Qui non c’è fretta, bisogna assaporare la lentezza, respirando il Tempo che passa per sentire il profumo delle stagioni, anche storiche, che si alternano, inesorabilmente.

Gabriella Orlando