Continua a Bari la lotta alle forme di abusivismo extralberghiero e non solo. Oggi gli agenti della Polizia locale hanno sospeso l’attività di un bed & breakfast che, in realtà, era un vero e proprio albergo abusivo.
“Al termine dell’ispezione – si legge in una nota diffusa dal comune di Bari – è emerso che la struttura a Nord di Bari, pubblicizzata sul web come B&B di lusso, presentava tutte le caratteristiche di un hotel a cominciare dal numero delle stanze a disposizione dei turisti: dieci e quindi superiore alle quattro consentite dalla normativa per le attività imprenditoriali dei B&B. In più, assieme al solarium completo di vasca idro-massaggio, gli ospiti potevano usufruire dei servizi tipici delle attività ricettive quali gli hotel, come i servizi offerti da un ristorante e da un bar”.
Gli agenti hanno anche riscontrato gravi violazioni delle norme di settore dal punto di vista formale: l’esercizio dell’attività di B&B veniva svolto in assenza dell’iscrizione al portale DMS Puglia, quindi senza Cis, il codice identificativo struttura che a breve sarà sostituito dal codice nazionale Cin.
All’interno delle camere, inoltre, non vi era alcuna comunicazione agli utenti circa i prezzi delle stanze né traccia del regolamento PayTourist in italiano e inglese. Infine, al titolare è stata contestata la mancata esposizione della SCIA.
“L’abusivismo non compromette solo la qualità dei servizi offerti ma crea anche una concorrenza sleale rispetto alle attività che operano nel rispetto della normativa e delle regolamentazioni vigenti – commenta il sindaco Vito Leccese – Per questo motivo intendiamo intensificare il nostro lavoro per contrastare le strutture irregolari, garantendo un’accoglienza di qualità. Il nostro impegno a combattere il sommerso ha un altro obiettivo: quello di contrastare l’utilizzo abusivo e senza controllo delle residenze private verso un utilizzo squisitamente commerciale, sebbene non professionale, come quello dell’extralberghiero. È un fenomeno che produce evasione fiscale, riduzione dell’offerta di appartamenti in locazione per famiglie e studenti e trasformazione incontrollata di interi pezzi della città”.
“La Polizia locale, nonostante il periodo estivo e i diversi fronti aperti in città, continua a essere un alleato fondamentale per tutte le attività turistiche che lavorano nel rispetto delle regole – osserva l’assessora alla Polizia locale Carla Palone – Dall’inizio dell’anno la task force contro l’abusivismo ricettivo sta dimostrando concretamente l’impegno dell’amministrazione per tutelare e salvaguardare gli operatori turistici in regola. Il nostro obiettivo non è mai stato sanzionare ma salvaguardare il lavoro di chi rispetta le regole, oltre che lavorare sulla reputazione della città, che si consolida anche attraverso le esperienze di chi vi arriva e si interfaccia con strutture ricettive in regola”.
“Le strutture irregolari evadono la tassa di soggiorno, che rappresenta un’opportunità significativa per migliorare i servizi turistici e la sostenibilità delle nostre destinazioni – conclude l’assessore al Turismo Pietro Petruzzelli – I proventi saranno reinvestiti per migliorare i servizi a disposizione degli ospiti e per rendere più attrattiva la nostra città. Puntiamo a definire una vera e propria politica del turismo che consolidi i numeri degli arrivi e non si basi esclusivamente sul passaparola”.
Dal 1 gennaio a oggi, grazie ai controlli intensivi della task force della Polizia locale di Bari, le strutture registrate al Dms Puglia sono passate da 1900 a 3100.
In Salento, durante tutta la stagione estiva la Guardia di finanza ha condotto controlli per il contrasto degli affitti a nero. a contrasto degli “affitti in nero”. Nei mesi di luglio e agosto, i Finanzieri della Tenenza di Leuca, hanno eseguito interventi mirati dai quali è emerso, tra l’altro, che due proprietari di immobili
e una società di “affittacamere, B&B, residence” hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dalla locazione turistica di ville e appartamenti a S. Maria di Leuca e a Torre Vado, marina del Comune di Morciano di Leuca. Proventi occultati al Fisco pari a circa 125 mila euro.
Controlli analoghi sono stati condotti dalla Gdf nella provincia di Taranto e di Brindisi.