La Sicilia e le pendici dell’Etna si raccontano con i boschi e il profumo del vino

La Sicilia e le pendici dell’Etna si raccontano con i colori e il profumo del vino. Siamo a Trecastagni, un comune collinare che raccoglie poco più di 11mila abitanti, nel cuore del Parco dell’Etna. Un territorio caratterizzato da terreni coltivati a vigna e alberi da frutto.

Salendo sul monte Gorna, famoso per l’Eremo di Sant’Emilia, lo sguardo viene rapito dalla pietra lavica e dal panorama di cui fanno parte antichi crateri ormai quieti. E tutto attorno c’è quiete tanto da essere meta di villeggiatura negli anni ’70, quando l’agro di Trecastagni si popolò di seconde case. E ancora oggi, all’esterno del monte Ilice, si può scorgere un’antica masseria che ispirò Giovanni Verga ambientando il suo “Storia di una capinera”.

Luoghi di un fascino e di una energia indescrivibile, come quella tangibile della Grotta Comune, pare creata da “bolle d’aria” durante una colata lavica.

Tutto attorno ci sono sentieri e boschi popolati da querce, lecci e castagni. Verde che s’interrompe lì dove le numerose eruzioni dell’Etna hanno fatto terra bruciata.

Ed è in questo contesto che la Cantine Nicosia, con più di un secolo di tradizione, raccontano l’essenza del territorio.

Nel variegato universo della viticoltura siciliana, i vini dell’ Etna rappresentano l’identità di un territorio unico e il simbolo di generazioni di produttori di vini definiti eroici per le difficoltà oggettive di coltivare uve in questa zona.

Oggi i vini dell’Etna godono di grande successo, sia sui mercati nazionali che internazionali, come testimonia la crescita qualitativa e quantitativa del numero di vini  e produttori che in venti anni è passato da appena una decina agli attuali duecento. Tra i principali fautori dei vini dell’Etna proprio i turisti che non rinunciano alla degustazione in cantina o alle escursioni nei vigneti.

 Noi ci troviamo sull’Etna e quello che facciamo è raccontare il vulcano,  raccontare le produzioni di questo fantastico territorio – sottolinea Graziano Nicosia alla guida dell’azienda assieme al fratello Francesco, tra i principali produttori di vino dell’isola – la particolarità di questa zona è di essere al Sud, in una zona calda, ma con altitudini importanti che ci permettono di produrre vini  di montagna pur essendo in Sicilia. Mi riferisco al bianco e al rosso di contrada Monte San Nicolò, mentre sul Monte Gorna produciamo  il bianco, il rosso ma anche il rosso riserva che deve stare minimo quattro anni in affinamento prima della sua uscita sul mercato”.

Tra i fiori all’occhiello delle cantine Nicosia figura la vasta gamma di spumanti, circa ottantacinquemila bottiglie prodotte con metodo classico, a cui oggi si aggiunge un nuovo spumante che sarà presentato al Vinitaly 2023 in programma dal  2 al 5 aprile.

Quest’anno a Vinitaly 2023  presenteremo En Premiere – aggiunge Graziano Nicosia –  il nostro nuovo spumante metodo classico  con sessanta mesi  di maturazione sui lieviti.  Abbiamo dovuto aspettare molto prima di poterlo presentare  ma  siamo veramente contenti di farlo quest’anno. Un’altra  novità  in programma a Vinitaly riguarda la presentazione dei vini Frappato  e Nerello Mascalese senza solfiti  aggiunti,  e poi ovviamente faremo conoscere le nuove annate dei vini prodotti sull’Etna  e su Vittoria. Vinitaly sarà anche l’occasione per  far conoscere la  filosofia aziendale, focalizzandoci molto sull’impegno che la nostra azienda sta mettendo sul tema dell’ecosostenibilità”.

Una realtà importante quella delle Cantine Nicosia che, assieme ad altri prodotti enogastronomici del territorio, meritano una deviazione.