L’overtourism sta diventando tra i problemi più gravi del turismo italiano. Unexpected Italy, startup tech con sede a Bari fondata da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, si propone come soluzione al problema.
Si stima che il 70% dei turisti si concentri sull’1% del territorio italiano. A elaborare dati consolidati Banca d’Italia e Istat è stata The Data Appeal Company. Tra le città catalizzatrici di questi ritrovi di massa nei luoghi iconici Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli. Per ridurre il fenomeno dell’overturism, Unexpected Italy, propone mete turistiche “inaspettate” in relazione col territorio.
La startup pugliese parteciperà dal 26 al 29 giugno 2024, al Geneve/ Fribourg Entrepreneurship Forum. L’evento si terrà al Palazzo delle Nazioni dell’ONU il 27 giugno e al School of Management Fribourg il 28 giugno. Il forum è progettato per promuovere la creatività e le idee innovative sui temi relativi all’innovazione, alla sostenibilità e alla trasformazione digitale come elementi vitali per la crescita delle piccole e medie imprese.
L’invito al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum arriva dopo la partecipazione di Unexpected Italy all’evento NanoValbruna, organizzato da ReGeneration Hub Friuli. Insieme ad altre due startup finaliste del contest, HexErgy e Agreenet, rappresenteranno l’innovazione sostenibile italiana nel mondo.
“Presenteremo la nostra soluzione per redistribuire il turismo su tutto il tessuto nazionale, per cercare di invertire il trend dell’overtourism – annuncia la founder, Elisabetta Faggiana – Durante l’intervento discuteremo i benefici economici, ambientali e sociali di una valorizzazione dei territori che parte dalle persone e dai business indipendenti che offrono esperienze autentiche in ambito enogastronomico, ricettivo, artigianale e produttivo”.
“Attenzione, quando si parla di esperienza con Unexpected Italy non siamo di fronte alla classica visita guidata – spiega Savio Losito – Noi proponiamo l’esperienza umana di viversi un territorio e le sue persone, di vedere artigiani al lavoro, di assaporare i prodotti del territorio, il viversi una sagra o un mercato locale, in poche parole immergersi appieno nelle comunità locali e sentirsene parte”.
Elisabetta e Savio si promuovono come i paladini della disintermediazione individuando strutture a cui chiedono un fisso per essere presente sul loro portale permettendo a proprietari e gestori l’incasso del 100% della prenotazione. Ma per rimanere sul portale, l’host deve garantire alti standard di autenticità, territorialità, sostenibilità e attenzione al cliente.
A breve l’App di Unexpected Italy, una sorta di “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e altamente targetizzata, consentirà a turisti e viaggiatori di avere accesso a itinerari digitali che permetteranno di organizzarsi il proprio viaggio personalizzato in pochi clic entrando in contatto diretto con posti unici impossibili da trovare sui classici canali turistici.
L’obiettivo dei prossimi mesi di Elisabetta e Savio sarà quello di valutare circa duemila strutture in Italia, scegliendo solo quelle che rappresentano l’animo più autentico del nostro paese. Ma il progetto imporrà loro il nomadismo per almeno cinque anni, finché non avranno mappato tutta l’Italia.