Due opere inedite e una mostra monografica sul pittore del tardo Medioevo Lippo di Dalmasio degli Scannabecchi a Bologna dal 18 novembre al 17 marzo al Museo Civico Medioevale. Un viaggio nel passato con “Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento” per ammirare 32 opere tra dipinti su tavola, affreschi, sculture e manoscritti del pittore, provenienti da collezioni pubbliche e private.
Un lavoro di ricerca e restauro per restituirlo all’umanità in una rivalutazione più ampia. Non solo nella veste stereotipata di pittore devozionale, noto solo per le Madonne, ma si potrà per l’occasione conoscere tutto il suo talento poliedrico.
Appartenente a una delle più prestigiose famiglie ghibelline, degli Scannabecchi, figlio del misterioso pittore Dalmasio e nipote del noto artista Simone di Filippo Benvenuti detto dei Crocefissi, Lippo di Dalmasio svolse un importante ruolo di raccordo tra i due versanti dell’Appennino tosco-emiliano. Un ponte tra la tradizione stilistica neogiottesca dei fiorentini Orcagna e quella di Vitale da Bologna.
Fu grazie ai critici seicenteschi Francesco Cavazzoni e Carlo Cesare Malvasia che ebbe il giusto riconoscimento come uno degli autori più compiuti della tradizione pittorica emiliana del XIV secolo e fonte di ispirazione per importanti innovatori barocchi come Guido Reni.
La mostra su Lippo di Dalmasio è curata da Massimo Medica e Fabio Massaccesi. Allestita nel Lapidario del museo, è divisa in tre sezioni: Tra Bologna e Pistoia: i rapporti con l’arte toscana; Bologna 1390; Un pittore per la città 1400-1410 verso il tardogotico. Per l’occasione si potranno ammirare anche altre opere di rinomati suoi contemporanei felsinei: Simone dei Crocefissi, Jacopo di Paolo, Nicolò di Giacomo, Giovanni di Fra Silvestro, Don Simone Camaldolese, Lorenzo Monaco, Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne.
Il materiale fotografico è stato fornito dal Press Office Settore Musei Civici Bologna