Mare estate 2020, le voci che creano danni al turismo e ai balneari

Mare estate 2020: viaggi e vacanze tra voci, fake news, dichiarazioni più e meno ufficiali e tante incertezze. Voci che chi vive dal turismo vorrebbe che fossero messe a tacere auspicando quanto prima di ricevere indicazioni in merito ai protocolli per l’accoglienza e la sanificazione delle strutture alberghiere ed extra alberghiere.

Siamo in prossimità dell’arrivo della bella stagione, ma ancora nel pieno della pandemia Covid19  e del caos e ciò impedisce di fare previsioni riguardo all’agognata ripresa dei flussi turistici che, nella migliore delle ipotesi, saranno di tipo domestico.

La paralisi prodotta dalla Covid19, coronavirus desease, comporterà l’inevitabile riduzione di presenze di stranieri in Italia, e questo già si sa. Ma fa paura, per esempio, la ristrutturazione decisa già prima del coronavirus, dal colosso Lufthansa che ha deciso di ritirare sei Airbus A380, sette A340-600 e cinque Boeing 747-400.  Inoltre, undici Airbus A320 saranno ritirati dalle operazioni a corto raggio. Una decisione con cui Lufthansa ridurrà la capacità nei suoi hub di Francoforte e Monaco.

Inoltre, Lufthansa Cityline ritirerà dal servizio anche tre aeromobili Airbus A340-300; dal 2015 il vettore regionale opera voli verso destinazioni turistiche a lungo raggio per Lufthansa. E anche Eurowings, sempre dello stesso gruppo, ridurrà il numero dei suoi aeromobili: nel segmento dei voli a corto raggio, si prevede di eliminare gradualmente altri dieci Airbus A320.

Una situazione di sofferenza generalizzata e allargata anche ad altre compagnie aeree, soprattutto low cost, che preoccupa e non poco: l’Europa potrebbe essere costretta a rinunciare, sia pure per un tempo limitato, alla frequenza di quelle rotte che hanno avvicinato le Capitali incrementando i flussi turistici.

Come se non bastasse, in questi giorni girano voci riguardo alle regole anti Covid19 nel dopo emergenza che riguardano, soprattutto, l’accoglienza nelle spiagge. Tra le ipotesi che più fanno discutere c’è quella dei recinti in plexiglass attorno agli ombrelloni dei lidi attrezzati per garantire la distanza tra i fruitori dei servizi balneari.

A riguardo commenta senza mezzi termini Fabrizio Santorsola presidente della Fiba Confesercenti Puglia  (Federazione imprese balneari): << Girano sul web dei rendering che illustrano una eventualità di utilizzo delle spiagge italiane, nello specifico a Rimini, di barriere trasparenti in materiale plastico, delle vere e proprie gabbie effetto serra da utilizzare per difendersi dal contagio. Queste improbabili strutture farebbero morire i malcapitati molto prima e molto più velocemente che se fossero affetti dal virus attuale>>.

<<Spero si tratti solo di una mossa propagandistica, ma è evidente che una tale situazione non può assolutamente essere messa in atto – prosegue – Abbiamo messo appunto invece delle norme di gestione e comportamentali per consentire ai gestori degli stabilimenti balneari una apertura all’insegna della sicurezza>>.

Ed è lo stesso Santorsola ad anticipare i contenuti di un possibile protocollo di sicurezza da applicare nei lidi: <<La prima regola fondamentale è il distanziamento, si dovranno allontanare gli ombrelloni anche a costo di perdere diversi file degli stessi. La distanza minima di 1 mt. da mantenere secondo le indicazioni del governo, non va calcolata tra i bordi dei lettini contigui, ma tra i volti delle persone che scenderanno dal lettino e al momento attuale se ne scendono due contemporaneamente nello stretto corridoio, gli stessi si ritrovano naso contro naso. Le norme passate e attualmente in vigore consentono di fatti una distanza minima tra ombrelloni di 2,5 m, se considerate che all’ombrellone c’è un tavolino, e il lettino e largo circa 70 cm il conto è presto fatto>>.

Ma non solo. <<Si dovranno poi considerare percorsi a senso unico pedonale – presidente della Fiba Confesercenti Puglia – per evitare che le persone possano trovarsi faccia a faccia nel raggiungere i servizi igienici o il bar, evitare in qualsiasi modo gli assembramenti anche all’ingresso per pagare il biglietto, e saranno favorite le strutture con più ampi spazi a disposizione>>.

<<Chiaro – conclude – che gli incassi saranno più bassi riducendo il numero degli ombrelloni, ma dato che il pienone si ottiene quasi esclusivamente nelle due settimane a cavallo di Ferragosto, il danno potrà essere parzialmente compensato con l’erogazione di nuovi servizi>>.

Per quanto concerne, invece, l’iter da avviare per l’accoglienza turistica nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere, al momento non c’è alcun tipo di protocollo. Qualcuno ha ipotizzato di favorire, dove possibile, i self check in, la consegna delle chiavi risposte in cassette attigue alle camere o il ricorso all’apertura porte con codici comunicati per tempo agli ospiti, e di cancellare le colazioni a buffet per eliminare il pericolo di assembramenti.

In Puglia l’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, ha invitato le strutture, gli agenti di viaggio e i tour operator, a partecipare, in modo volontario a un sondaggio finalizzato sia a capire la grandezza del fenomeno rinunce/rimborsi per viaggi non effettuati, sia a identificare le misure più idonee per favorire la ripresa del comparto.

Un monitoraggio condotto in collaborazione con l’Osservatorio culturale del Piemonte, in coordinamento con Emilia Romagna e Toscana, in modo da poter disporre di dati omogenei e confrontabili a livello nazionale, che intende coinvolgere, oltre all’intera filiera del turismo e il comparto allargato, quello della cultura, della creatività e dello Spettacolo.