Overtourism, serve un ripensamento per la protezione del territorio

L’overtourism, il sovraffollamento turistico, è direttamente proporzionale alla protezione dell’ambiente e del territorio. E’ quanto, dati alla mano, è emerso nell’ambito di un incontro alla Btm, business torurim management, di Bari a cui ha partecipato, tra l’altro, Valentina Boschetto Doorly di Destination Factory, una società di consulenza e formazione che aiuta le destinazioni turistiche a mantenere una presenza costante sul mercato nel rispetto della comunità e di se stessa.

“L’Italia non avrà mai problemi di numeri. Abbiamo 54 siti Unesco e l’arrivo dei flussi non sarà mai un problema per l’Italia”, dice a valigiamo.it Valentina Boschetto Doorly.

Ma alcune destinazioni rischiano di implodere. Destinazioni che attraversano quattro fasi: lo stato nascente, l’emersione e i primi successi, il successo e la maturità, il declino e la rigenerazione.

Uno dei blocchi da superare è quello del successo e della maturità perché è qui che si presentano le criticità, tra cui l’overtourism. E’ in questo momento che l’area registra forti flussi di arrivi e partenze fino alla saturazione. Aree che, di solito, stimolano investimenti immobiliari e cementificazione.

Investitori e proprietari di seconde case che sottraggono a coppie e famiglie la disponibilità di immobili sul mercato degli affitti trasformandoli in alloggi per la ricettività turistica, impoverendo l’essenza e l’autenticità delle destinazioni turistiche svuotate dalla presenza dei residenti, e della loro storia, a vantaggio dei turisti che di autentico nei borghi e nelle città d’arte non trovano più nulla.

E come dicono da Destination Factory: “E’ in questo momento che si decide se l’area avrà lunga vita nella sua maturità, operando scelte di sostenibilità, di protezione della propria identità, oppure se pone i semi per una diluizione di valore,  lasciandosi guidare da obiettivi di breve e brevissimo termine”.

Tra gli effetti dell’overtourism, la reputazione del mercato delle località da “tutto esaurito” si affievolisce e le strutture turistiche, forti della notorietà della destinazione, hanno smesso di investine nel rinnovamento dei locali e nel ricambio generazionale di spessore.

Alla fine l’overtourism non riguarda solo i flussi, gli arrivi e le partenze, ma diventa una questione politica e ambientale.

Promozione e protezione diventano quindi le parole chiave del futuro delle destinazioni turistiche. Ne parliamo con Valentina Boschetto Doorly, nel video