
La sabbia bianca della spiaggia libera barese di Pane e Pomodoro, meta di turisti e tra i luoghi più gettonati dai baresi per trascorrere ore all’aria aperta in tutte le stagioni, invade il marciapiede di corso Trieste e sui social parte la campagna per tutelare la strada e la rena smossa dal vento.
Pane e Pomodoro è la spiaggia libera cult dove Lolita Lobosco, vice questore immaginario creato dalla scrittrice Gabriella Genisi, incontra il professore Francesco Introna, anatomopatologo consulente della Polizia nella fiction televisiva, ma nella realtà un vero luminare internazionale al quale si deve la soluzione di numerosi casi di cronaca nera impegnativi grazie alle sue perizie medico legali.
Ad animare il dibattito sulla sabbia trasportata dal vento in strada è Antonello Fiore, geologo, presidente della Sigea, la società italiana di geologia ambientale.
“La sabbia per strada andrebbe aspirata, filtrata e rimessa sulla spiaggia. Andrebbero realizzate barriere verdi per impedire il ripetersi di questo fenomeno”, scrive di buon mattino Fiore sul suo profilo Facebook taggando alcuni giornalisti.
“In questi giorni – riferisce poi il presidente della Sigea a valigiamo.it – in un tratto di strada e sul marciapiede che lambisce la spiaggia più amata dai baresi “Pane e Pomodoro” sono occupati dalla sabbia trasportata dal vento e proveniente dalla spiaggia. I venti che interessano le coste basse sabbiose trasportano la sabbia; nei sistemi naturali questa si accumula a formare le dune che possono restituire la sabbia alla spiaggia. Nelle situazioni urbane la sabbia che finisce sulle strade, oltre a essere pericolosa per gli automobilisti, diventa un rifiuto speciale con costi di raccolta e smaltimento per l’amministrazione”.
In effetti, come si vede in foto, la furia del vento ha creato cumuli di sabbia sul marciapiede e, in alcuni tratti, ha invaso la sede stradale del lungomare di Bari.
Condizioni che potrebbero rappresentare un pericolo per i runner, creano disagio alle coppie a passeggio con bimbi nel passeggino e impediscono la fruizione delle panchine circondate dalla sabbia.
“Se vogliamo conservare i luoghi a noi cari – prosegue Fiore – dobbiamo imparare a osservare i fenomeni e le dinamiche naturali come quello descritto e trovare dei rimedi. In questo caso basterebbe piantare degli arbusti a ridosso del muro che divide la spiaggia dal marciapiede e ottenere lo stesso risultato che si è avuto in altri tratti della spiaggia di Pane e Pomodoro, evitare o limitare al massimo che la sabbia della spiaggia vada per strada e sia definitivamente persa dal sistema spiaggia – retrospiaggia”.
E che i baresi e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, abbiano a cuore la città è fuor di dubbio. Lo dimostra l’impegno quotidiano profuso per la promozione di Bari attraverso il cinema e la tv, ma ancora di più i progetti che la pubblica amministrazione sta attuando per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tra gli ultimi che hanno guadagnato spazio sui quotidiani locali, l’abbonamento annuale a 20 euro per circolare a bordo dei bus cittadini, i monopattini, le bici, i motorini e le mini car elettriche per liberare le strade dalle auto a benzina e diesel a tutto vantaggio dell’ambiente.
In quest’ottica, plausibile l’attenzione di Sindaco e Giunta e la volontà di valutare la proposta di Antonello Fiore per evitare che la sabbia fine di Pane e Pomodoro di sperda nel retrospiaggia.
Lolita, di certo, non può arrestare la sabbia limitando i suoi movimenti.