Pasqua in Puglia e i “Perdoni” di Taranto

Esperienze uniche in Puglia, durante la Pasqua, per turisti e visitatori grazie ai riti della Settimana Santa e alla processione dei “Perdoni” di Taranto

La Settimana Santa in Puglia, la Pasqua, rappresenta il culmine delle celebrazioni religiose che vengono svolte durante l’anno. Si comincia con le processioni dell’Addolorata il venerdì che precede la Domenica delle Palme e si prosegue con la processione dei Misteri, il Venerdì Santo.

Ciò che caratterizza i riti della Settimana Santa in Puglia sono per lo più le iniziative a cura delle numerose confraternite del territorio. Si contano oltre 250mila confratelli e poco più di 900 sodalizi. Tra le confraternite una delle più note e attive sono l’Arciconfraternita del Carmine e la Confraternita dell’Addolorata a Taranto. Qui in quasi tutte le famiglie c’è almeno un componente “confratello” che ha sfilato, incappucciato e a piedi scalzi, per le vie della città nella giornata dei Perdoni. Processioni interminabili che durano notti intere.

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Foto Michele Grecucci

Nella Domenica delle Palme, le due confraternite convocano in assemblea straordinaria gli iscritti e danno vita alle “gare” per aggiudicarsi la partecipazione alle processioni del pellegrinaggio della Vergine addolorata e alla processione dei Sacri misteri. Il ricavato dell’asta viene poi impiegato in iniziative benefiche.

La tradizione vuole che Perdoni siano fedeli che, per penitenza, partecipino alla processione scalzi e incappucciati secondo rituali antichi che provengono dai tempi della dominazione spagnola del 1500. Le “Perdun”, come vengono detti in dialetto, camminano, a coppie, a passo lentissimo qualsiasi sia la temperatura esterna: pioggia, neve o sole. I confratelli del Carmine, nel pomeriggio del Giovedì Santo, escono dalla chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo per poi raggiungere le principali chiese della città per il rito dei Sepolcri. L’ultima coppia di confratelli che esce dalla Chiesa del Carmine viene detta quella del “serrachiese”, con il compito di “serrare” le chiese chiudendole per la notte.

Confratelli perdoni che devono rientrare alla Chiesa del Carmine entro la mezzanotte del Giovedì quando, dalla Chiesa di San Domenico, parte la processione della Madonna Addolorata salutata con l’esecuzione di una marcia funebre. Processione che si conclude alle 17 del Venerdì Santo  per consentire l’inizio della seconda processione, quella dei Misteri, che si dirama dalla Chiesa del Carmine per farvi nuovamente ritorno solo alle 7 del mattino del sabato con le statue della passione di Cristo.

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Foto Michele Grecucci

Se i “serrachiese” hanno il compito di chiudere le chiese nel giorno dei Sepolcri, il “troccolante”, a capo delle processioni con in mano l’ambita troccola (una tavola di legno su cui sono installate delle maniglie in metallo), chiude i riti santi il sabato mattina giungendo “nazzicando” davanti alla Chiesa del Carmine. Il troccolante bussa tre volte con la punta del suo bastone, il “bordone” sulle ante chiuse del portone della parrocchia.

Riti, quelli tarantini, unici e per i quali vale la pena considerare una deviazione e un soggiorno in città o nella vicina Valle d’Itria; il comune più vicino a Taranto è quello della nobile Martina Franca le cui origini risalirebbero al X secolo quando sul Monte di San Martino sorse in maniera spontanea un piccolo villaggio di profughi tarantini fuggiti dalle ripetute devastazioni saracene. La fondazione giuridica del borgo risale invece al 1300, quando il villaggio venne ampliato da Filippo d’Angiò, principe di Taranto, concesse agli abitanti delle franchigie.

Martina è oggi il comune più grande tra quelli che costituiscono la Valle d’Itria. La parte antica è una bomboniera. Di rara bellezza il Palazzo ducale e la Basilica di San Martino. Perdendosi poi nei vicoli, sono tante le suggestioni che provengono dalla storia dei luoghi e dei palazzi.

Alle tradizioni della Settimana santa poi si aggiungono quelle enogastronomiche che fanno della Puglia, ma in particolare di Taranto e della Valle d’Itria, una scelta vincente per trascorrere la Pasqua. Un periodo in cui, complice il bel tempo, a Taranto di fanno i primi bagni nel caraibico mar Jonio. Taranto, fondata da coloni spartani, divenne capitale della Magna Grecia. Ed è imperdibile la visita al MarTa, il moderno museo cittadino ricco di reperti e noto per conservare gli ori di Taranto, e il Castello Aragonese su uno dei due lati dell’unico ponte girevole presente in Italia. Da non perdere, infine, la visita del Duomo, di epoca romanica con cripta bizantina, e degli ipogei.

La foto di copertina è di Michele Grecucci

Fonti per i riti a Tarantohttp://www.tarantomagna.it/riti-e-tradizioni/settimana-santa-taranto-origini-curiosit-che-non-ti-aspetti/