Per Confindustria e Santanchè il turismo da record tiene a galla l’economia

“Il turismo da record tiene a galla l’economia italiana nel 2023”. Lo sostengono Confindustria, attraverso il report di dicembre, congiuntura e previsioni, elaborato dal suo Centro studi, e il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

Si legge sul sito di Confindustria:

“C’è una voce tra le componenti del PIL italiano (appena +0,1% tendenziale nel 3° trimestre 2023) che è andata molto bene nei primi nove mesi di quest’anno e sta sostenendo la dinamica complessiva: fa parte dell’export di servizi (+4,1%) ed è la spesa degli stranieri in viaggio in Italia, ovvero gran parte del valore economico diretto del turismo nel Paese.

Il contributo degli stranieri al boom turistico è stato cruciale: a settembre 2023 è proseguita l’espansione della spesa dei viaggiatori esteri in Italia: +11,8% sul 2022; il record è stato toccato a luglio.

Questa spesa, se comparata con i livelli pre-pandemia, mostra un +24,5% sul 2019. Che è solo in piccola parte dovuto all’aumento dei prezzi dei servizi turistici (circa +6,0% nel 2023). Complessivamente, a fine 2023 gli introiti dal turismo straniero arriveranno oltre i 50 miliardi di euro, superando ampiamente i 30 miliardi relativi al turismo italiano all’estero.

La ripresa dei viaggi, fin dal 2021 e poi con più forza nel 2022 e 2023, ha influito positivamente soprattutto nei paesi in cui il peso (totale) del turismo in percentuale del PIL è maggiore, come Spagna e Italia (circa 11% del valore aggiunto).

La ripartenza del turismo si è riflessa, infatti, in tali paesi, in una dinamica dei consumi e dell’occupazione molto positiva, come evidenziato anche nell’ultimo rapporto previsivo del FMI (WEO di ottobre 2023)”.

Sui dati relativi al turismo, si è espressa Daniela Santanché, ministro del Turismo del governo Meloni: “L’oggettiva analisi del report sulla Congiuntura 2023 di Confindustria dimostra in modo inequivocabile che le azioni messe in campo dal governo Meloni, tramite il ministero del Turismo, hanno segnato l’inversione di tendenza del turismo italiano: 50 miliardi di introiti da flussi esteri nel 2023 contro i 30 miliardi del 2019, anno top per il turismo estero in Italia. Un dato che si accompagna, secondo fonti Bit, alla conquista del secondo posto delle mete europee con più turisti stranieri, registrato nel primo semestre dell’anno, che è un netto miglioramento rispetto alla quarta posizione del 2022“.

Riguardo al turismo, per il ministro l’obiettivo sarà quello di consolidare il risultato recuperando posizioni “nel ranking mondiale, tornando a essere, in cinque anni, i primi in Europa per incoming“.

I dati 2023 – prosegue Santanchè – dimostrano in modo inequivocabile, al di là di sterili e inutili polemiche, che il turismo è sempre più un pilastro strutturale dell’economia, ben evidenziando che le attività turistiche coinvolgono l’intero Sistema Italia, ossia trasporti, cibo, IT, lavori edili e via discorrendo, e, pertanto, il contributo complessivo che il turismo apporta all’economia nazionale è ben più alto della quota PIL che viene assegnata dalle statistiche.

I pilastri su cui il ministero punterà per la crescita organica del comparto saranno: destagionalizzazione, digitalizzazione, valorizzazione delle risorse umane, strumenti finanziari strutturali, diversificazione dell’offerta turistica e promozione esterna e interna.

La destagionalizzazione rappresenta un punto essenziale per valorizzare la ricchezza nazionale: quarant’anni passati a pensare al turismo solo come “balneare” ha portato a risultati riduttivi – ha proseguito Santanchè – Oggi il ministero e tutto il governo ritengono che il turismo debba essere destagionalizzato e imperniato su patrimonio culturale, enogastronomia, sistema termale, cicloturismo, turismo medicale e del benessere, turismo dello shopping, unendo tutti i fattori dello stile di vita italiano tanto apprezzato quanto invidiato da tutto il mondo“.

Per il ministro, “il decollo nel 2024 dell’Hub Digitale del Turismo (Italia.it) segnerà un passaggio epocale verso la digitalizzazione del settore, e, in quest’ottica, si dovranno sostenere le imprese nel processo di affiancamento e inserimento con progetti quali i ‘contratti di innovazione”.

La valorizzazione delle risorse umane, con una politica basata su formazione e attrazione talenti, è un punto cardine su cui agire per dare dignità alla spina dorsale del turismo e consentire alle imprese di disporre di risorse umane qualificate“, aggiunge Santanchè anticipando che lo strumento del “Fondo nuove competenze dovrà essere settorializzato per il turismo“.

Un “tassello vitale” vengono definiti dal ministro “gli strumenti finanziari a sostegno della modernizzazione delle imprese e della conversione reale verso un turismo sostenibile e accessibile e rispettoso dei veri principi ESG”.

Importanti investimenti sono previsti anche sui cammini religiosi e per ridare forte slancio ai piccoli Comuni a vocazione turistica.

Con questo percorso – conclude Santanchè – l’obiettivo di portare il turismo italiano al primo posto per flussi turistici in Europa non è una chimera, ma un progetto serio e perseguibile su cui il ministero, nella politica attiva del governo, intende confrontarsi con le imprese, i sindacati e tutti i portatori di interesse del settore”.