Ryanair prevede di tornare a volare a luglio, ma al 50% delle sue possibilità e annunciando anche un drastico taglio del personale in seguito al coronavirus.

A causa delle restrizioni di volo del governo Ue in tutto il continente, Ryanair prevede di operare fino a giugno 2020 meno dell’1% del suo programma dei volo. Nel trimestre luglio-settembre, invece, non ritiene di superare il 50% del suo obiettivo di traffico originale. Sino a marzo 2021, Ryanair stima di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri; oltre il 35% al ​​di sotto del suo obiettivo originale di 154 milioni.

Se la fase 2 sarà affrontata con responsabilità, Ryanair prevede sì che i voli di linea possano tornare a operare in Europa a luglio, ma ci vorrà del tempo prima che i volumi dei passeggeri ritornino: la fiducia dei consumatori sarà influenzata dalle restrizioni sulla salute pubblica.

Ryanair è inoltre preoccupata dagli effetti che produrrano gli aiuti di Stato alle compagnie aeree nazionali.

“Tutti questi aiuti di Stato – si legge in una nota della compagnia aerea low cost – violano le norme dell’UE e per molti anni distorceranno le condizioni di parità in Europa nella concorrenza delle compagnie aeree. Ryanair sfiderà questi salvataggi illegali di aiuti di Stato nei tribunali dell’UE per proteggere la concorrenza leale nel mercato aereo europeo”.

In attesa di tornare a volare, Ryanair sta rivedendo i suoi piani di crescita e gli ordini degli aerei ipotizzando che per tornare ai livelli del 2019 ci vorranno almeno 2 anni.

La Ryanair Airlines invierà quindi a breve ai propri sindacati il ​​programma di ristrutturazione aziendale con la conseguente perdita di posti di lavoro a partire da luglio 2020.

Piani che interesseranno tutte le Ryanair Airlines e potrebbero comportare la perdita 3.000 posti di lavoro, congedi non retribuiti, riduzioni delle retribuzioni fino al 20% e la chiusura di una serie di basi di aeromobili in tutta Europa fino al recupero del traffico.

Tagli di posti di lavoro e delle retribuzioni saranno estesi anche alle figure al vertice della compagnia. Lo stesso amministratore del gruppo, Michael O’Leary, ha avuto una retribuzione ridotta del 50% ad aprile e maggio e sarà così per il resto dell’esercizio finanziario.

A causa del Covid19, il gruppo Ryanair prevede una perdita netta di oltre 100 milioni di euro nel primo trimestre di esercizio (aprile, maggio giugno), con ulteriori perdite nel secondo trimestre (picco estivo) a causa del sostanziale declino del traffico derivante dalle interruzioni della flotta Covid-19.