Si torna a parlare degli affitti brevi e della proposta normativa per regolamentare l’offerta. Sulla questione torna il ministro del Turismo. Attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook fa sapere che è stato inviato ai soggetti interessati, le organizzazioni di categoria, il testo della proposta normativa al fine di un confronto e di soluzioni condivise.
“Sono molti anni – scrive – che si aspettava un intervento specifico sugli affitti brevi e mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso“.
“Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti – prosegue – avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le Regioni e i Sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa“.
“Senza dubbio quindi, in tempi rapidi abbiamo messo la questione tra le priorità da affrontare nel settore del turismo. Oggi – conclude – abbiamo dato ai soggetti interessati il testo della nostra proposta normativa al fine di formulare soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere altamente condivise“.
Di mesi fa la pubblicazione della bozza della normativa che imponeva alla strutture adibite a locazioni brevi con finalità turistiche di dotarsi del “Codice identificativo nazionale (Cin)” assegnato dal ministero del Turismo, il minimum stay di due notti “fatta eccezione per l’ipotesi in cui la parte conduttrice sia costituita da un nucleo familiare numeroso composto da almeno un genitore e tre figli”.
Intanto tutto il comparto extralberghiero, che mette assieme decine di migliaia di posti letto in Italia sorpassando forse la disponibilità complessiva di hotel e alberghi, chiede ascolto alle istituzioni auspicando una partecipazione sempre maggiore ai tavoli decisionali nazionali e regionali.