
E’ stata siglata la “Carta di Amalfi” per un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti.
Oltre 25 tra sindaci e amministratori pubblici si sono ritrovati all’Arsenale di Amalfi per discutere di temi cruciali per il turismo quali ospitalità e residenzialità, fiscalità, mobilità e sicurezza, e spazi pubblici.
Il dibattito si è svolto nell’ambito del Summit nazionale “Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile” promosso dalla Repubblica Marinara insieme alle Città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di ANCI Campania.
Al dibattito hanno partecipato anche il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, il sindaco di Taormina Cateno De Luca, il Sindaco di Positano Giuseppe Guida, il Sindaco di Pollica Stefano Pisani, intervenuti ai panel del Summit, oltre al sindaco di Champoluc Alex Brunod, il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, il sindaco di Praiano Anna Maria Caso, il sindaco di Castellabate Marco Rizzo, il sindaco di Ascea Stefano Sansone, il sindaco di Ischia Vincenzo Ferrandino.
Il Sindaco di Amalfi Daniele Milano ha sottolineato: “Riconoscere la specificità dei Comuni turistici che oggi vedono tarate le loro dotazioni organiche e gli spazi di manovra su criteri squisitamente demografici è essenziale. Il turismo è la fortuna dei nostri territori ed occorre fondarlo su 4 pilastri: allineamento strategico, sostenibilità che coinvolge il territorio, implementazione della qualità dei servizi per garantire la qualità della vita dei residenti, rispettando il patrimonio, la cultura, l’autenticità dei luoghi e sostegno all’operatività economica”.
Tra le principali proposte i Comuni della neonata rete richiedono:
- Poteri normativi per fronteggiare la gestione dei “picchi” nelle loro località, ovvero l’ottimizzazione degli arrivi di veicoli, treni, imbarcazioni, attraverso forme di concertazione con gli enti locali che tengano conto degli spazi disponibili e delle infrastrutture di ricezione effettivamente esistenti;
- Strumenti per disciplinare l’offerta di posti letto turistici evitandone la concentrazione in zone che dimostrano elevati “indici di turisticità”;
- Maggiore flessibilità nelle assunzioni di personale a tempo determinato – in particolare per il controllo del territori – e più in generale di personale per la gestione degli elevati afflussi – quali ad esempio, personale preposto all’informazione turistica e alla pulizia dei luoghi – oggi agganciate a vincoli anacronistici e assolutamente non rispondenti alle esigenze dei Comuni turistici;
- Maggiore flessibilità nella fiscalità locale per avere leve finanziarie idonee a gestire le esigenze connesse con i significativi flussi turistici.