Tassa di soggiorno a Bari: incassati oltre 2 milioni

Tassa di soggiorno sì, tassa di soggiorno no. Tante le polemiche prima della sua introduzione a Bari. E ora è tempo di primi bilanci: dal 1° gennaio al 2 luglio 2024 il Comune di Bari, attraverso il portale ufficiale Paytourist, ha registrato 875mila presenze su 398mila arrivi, con una permanenza media di circa 2 notti. Questo dato equivale a un importo riscosso di 1.707.000 euro per i primi mesi del 2024 che, sommato al ricavato, 580.000 euro, per il periodo iniziale che va dal 1 ottobre 2023 al 31 dicembre 2023, registra entrate per 2.290.000 euro, per un totale complessivo di 1.155.000 presenze registrate in città.

Nel dettaglio, le presenze si configurano per il 25,55% in persone singole (221596), per il 37.37% in famiglie (324152) e per il 37,08 in gruppi (321579). Per quanto riguarda l’età registrate, il picco si concentra nella fascia 29/33, con il 9,96%, seguita dalle fasce d’età 49/53, con il 9,67%, 44/48 e 24/28, con il 9,37%, e 54/58, con il 9.15%.

Come si ricorderà la tassa di soggiorno è una “tassa di scopo”. I ricavi dovranno essere destinati a servizi per il turista di cui beneficia anche la cittadinanza.

La città di Bari viene scelta ormai da centinaia di migliaia di turisti. Gli oltre 875 mila turisti provenienti da tutto il mondo, solo in questi mesi, dimostrano la necessità sempre più urgente di prepararsi con strategia politica alla creazione del sistema di accoglienza del nostro territorio – dichiara l’assessora al Turismo Ines Pierucci – É necessario partire dall’analisi dei dati e dall’ascolto delle associazioni di categoria affinché questo flusso, sempre in crescita, trovi la stessa autenticità di cui la nostra Puglia conserva i valori, l’esperienza fatta di servizi più efficienti e continui a scegliere Bari per un motivo culturale”.

Lo scorso fine settimana, con tre giorni di grandi concerti in città, da Vasco Rossi ai Simple Minds – prosegue – ha dimostrato quanto Bari sia diventata una città turistica a vocazione culturale. E’ necessario, dunque, che l’amministrazione accompagni la comunità di tanti baresi che nel turismo hanno trovato un lavoro nel percorso di formazione alle nuove professionalità che ruotano attorno al sistema turistico. Gli obiettivi principali per le politiche turistiche di una città in forte crescita come la nostra devono riguardare il contrasto al fenomeno dell’abusivismo, il riconoscimento delle scuole alberghiere e la collaborazione con tutte le agenzie formative e professionali, come gli ITS, nelle quali formare i nuovi professionisti del turismo”.

C’è bisogno – conclude Pierucci – di istituire una collaborazione con gli enti preposti per individuare, in deroga alla leggere regionale e al codice delle strutture, uno strumento di limitazione delle licenze per quartiere, come avviene in altre città europee, così da diversificare l’offerta ricettiva. Il turismo è una risorsa, ed è necessario continuare con Vito Leccese sulla strada intrapresa dal sindaco Decaro nel creare luoghi, prodotti e stili di vita belli, sostenibili e inclusivi. I viaggiatori di oggi sono turisti consapevoli, esperti che guardano alla sostenibilità e a un ecoturismo che riconosce politiche ambientali di maggiore tutela del territorio e dei nuovi stili di vita. Gli obiettivi futuri per affrontare le sfide dei nostri tempi sono certamente il miglioramento dei servizi e il supporto alla vocazione culturale quale driver strategico”.