Turismo, grande schermo e fiction producono il “tutto esaurito” in Italia e in Puglia, parola di Bifest il festival del cinema che si inaugura a Bari il 24 Marzo.
Ma oltre alla finzione cinematografica e alle sue immagini irresistibili, che turismo vogliamo nel Belpaese? E’ innegabile che Lolita Lobosco, la serie Tv in onda su Rai 1 ispirata dai romanzi gialli di Gabriella Genisi, abbia accresciuto l’interesse verso Bari e non solo. Agenzie specializzate in tour turistici hanno subito creato il percorso “Lolita” per mostrare quartieri, angoli caratteristici di Bari vecchia e dell’hinterland, dove sono stati allestiti i set per le riprese della fiction.
Ma a monte serve capire se, alla fine, cinema e tv fanno la fortuna o la sfortuna di quelle località dove sogniamo di andare alla prima occasione; dopo essere rimasti affascinati dal mare, dai tramonti, dai trulli pugliesi, dalle cascine toscane o dai borghi medievali umbri ed emiliani diventati famosi grazie ad altre fiction come: “Che Dio ci aiuti”, “Carabinieri” o “Don Camillo”, per citarne alcune.
E che la tv e il cinema siano diventati i promotori dei territori lo dimostra la presentazione dell’edizione del 2023 del Bifest, l’International Film&Tv Festival, che si terrà dal 24 marzo al 1° aprile.
Significative le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Riferendosi alla nuova stagione di eventi ha detto: “Questa volta il Bifest viene inserito all’inizio delle manifestazioni culturali più importanti, capaci di attrazione turistica. Ci auguriamo che il turismo pugliese possa darci le soddisfazioni che cerchiamo, anche grazie a questo connubio permanente tra iniziative economiche, sostegno agli operatori, cultura e buona organizzazione sia dei viaggi che delle attività alberghiere e di ricezione“.
“Il Bifest e la primavera sono per Bari un binomio perfetto che crea quella magia tipica del cinema che ti fa credere che tutto sia possibile“, ha aggiunto il sindaco di Bari Antonio Decaro.
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, e di Anna Maria Tosto, presidente della Fondazione Apulia Film Commission.
Tornando al festival, quest’anno il Bifest conterà numerose anteprime mondiali. Saranno 12 i film in concorso e nove i registi a Bari durante il festival. che vengono dai Paesi più lontani per dei film meravigliosi. Non mancheranno le anteprime del Petruzzelli con sette film inediti e un grande evento finale che riguarda Bari. Come si ricorderà, il produttore di uno dei più grandi capolavori del cinema, il film “Ludwig” di Luchino Visconti fu infatti un barese, l’avvocato Ugo Santalucia. E ricorre proprio quest’anno l’anniversario dei 50 anni del film “Ludwig”, che vinse un David di Donatello. Il Bifest lo ricorderà con la proiezione della versione di 228 minuti, l’edizione integrale mai vista prima che diventa uno degli eventi mondali del festival di Bari.
Per quanto riguarda le fiction televisive, sarà presentata “Il Commissario Fenoglio” di Gianrico Carofiglio e a Bari arriverà Alessio Boni e alla sua presenza saranno mostrati i primi due episodi della serie.
Tra gli incontri più stimolanti inseriti nel programma della Business tourism management (Btm) di Bari, appena conclusa, è d’obbligo citare quello con Paola Rizzitelli, che ha presentato il suo libro “Il turismo e voluto ed evolutivo”, e quello con Simona Tedesco, direttora di Dove Viaggi.
Rizzitelli ha affrontato la questione del turismo di valore, etico ed esperienziale. L’esperienza che produce crescita personale.
Tedesco ha ricordato l’approccio bulimico con la tv ai tempi del lockdown e nei confronti di destinazioni, immagini di città metropolitane e di paradisi lontani, che hanno fatto sognare i telespettatori. Sogni trasformati in veri e propri viaggi appena è stato possibile.
L’interdipendenza cinema, tv e territori, è quindi ormai più che evidente. Ma quale benessere si può trovare in destinazioni da “tutto esaurito”? Quale esperienza “autentica”? Nel racconto e nella promozione del territorio dove finisce la fiction e dove inizia la realtà? Risposte che non potranno giungere dalle istituzioni, ma da ciascuno di noi allo specchio e dalla volontà, consuetudine, ad avere cura del territorio, che con l’overtourism rischia di implodere.