Come presentare Maurizio Di Maggio? Wikipedia lo definisce disc jockey e conduttore radiofonico italiano; oltre a essere giornalista. E quindi che ci fa nella rubrica di confronto con i travel blogger sul dopo Covid19?
Maurizio Di Maggio è una delle voci storiche di Radio Monte Carlo. “Di Maggio sempre in viaggio”, il suo programma, consiglia mete e itinerari esclusivi e molti lo seguono proprio per l’eleganza dei suoi contenuti e per quella calda e indimenticabile voce riconoscibile tra mille
Quindi Di Maggio parla come giornalista, travel blogger o influencer? Di Maggio è tanto di più. Perché Di Maggio è Di Maggio ed è tra i professionisti italiani più stimati nel mondo del travel.
“Di Maggio sempre in viaggio”, anche durante la quarantena?
Più che mai! Non c’è niente di meglio dei ricordi di viaggio per superare i momenti bui. E stimolare la fantasia degli ascoltatori con progetti di viaggio aiuta a immaginare un futuro in cui ritorneremo a viaggiare.
Il turismo da solo impiega migliaia di operatori in Italia e nel mondo, ma al momento in nessun decreto si è fatto accenno ad aiuti specifici per il comparto. E per aiuti non ci si può fermare all’accesso al credito che, di fatto, anche se garantisce lo Stato, rimane un facile accesso al debito. Non è bizzarro?
Il turismo rappresenta il 13% del PIL, dà lavoro a 75.000 addetti in 13.000 imprese ben distribuiti sul territorio. E’ uno dei motori dell’Italia, cosa aspetta lo Stato a fornire un aiuto concreto a questo settore a impatto zero sull’ambiente che aiuta le famiglie, dal piccolo bar al grande hotel, che valorizza il nostro patrimonio culturale e naturale?
Turismo e distanziamento sociale. Come vedi il dopo Covid19 e quali, secondo te, le misure da introdurre?
Il dopo sarà lento, con le cautele necessarie che al momento neanche sappiamo. Non conosciamo ancora bene il virus che ci ha messo a terra ma una volta stabiliti dei protocolli, si evidenzieranno nuove figure professionali come i Covid manager, con preparazione specifica nell’organizzare gli spazi pubblici, dai ristoranti agli hotel.
Hai paura di tornare a viaggiare? Quali garanzie/servizi aggiuntivi vorresti trovare in hotel, B&B, aeroporti o stazioni?
Non ho timori particolari, ma credo che tutti useremo l’auto, con filtri dell’aria condizionata che saranno bravi a venderci come anti-virus al 99%. E cercheremo posti in campagna, isolati, per fare villeggiatura come un tempo. Un turismo lento di prossimità, fatto di stanze disinfettate, gel, e mascherine per il personale.
Gli albergatori chiedono che il protocollo di sanificazione che tutti attendono, per valutare costi e benefici dell’eventuale ripartenza (in Puglia c’è già chi ma messo in vendita hotel e masserie) sia redatto non solo da medici, ma anche dagli addetti ai lavori e che, soprattutto, sia a interpretazione univoca. Che, cioè, dia “l’immunità” a proprietari e gestori di hotel mettendoli così al riparo da conseguenze penali se l’ospite, tornando a casa, dovesse scoprire d’essere positivo al virus incolpando l’albergo di negligenza.
Certo, ma visti gli esempi che si sono avuti nell’emergenza conterei più su un protocollo europeo, riconosciuto universalmente, che possa essere valido dal punto di vista sanitario e dal lato pratico di chi dovrà applicarlo costantemente.
Quali i progetti attuali, quelli futuri e quelli mandati in fumo o interrotti dal Covid 19?
Vedevo arrivare l’emergenza e ho dovuto annullare a fine febbraio un viaggio stampa nel Sud della Spagna che dai primi di marzo mi avrebbe portato a Siviglia, Ronda e Granada appena prima di Pasqua, per assistere alla preparazione delle varie Semanas Santas
Quale sarà il tuo primo viaggio a fine emergenza?
Verrò a cercarvi! Ho promesso agli ascoltatori e ascoltatrici che farò un Gran Tour d’Italie come un poeta romantico dell’800. Andrò a cercare l’Italia più nascosta, quella che non ho mai visto, lontana dai grandi monumenti, dalle gallerie d’arte importanti, dai siti archeologici internazionali. Riparto dall’Italia, me la vado a conoscere.