Turismo e Coronavirus, il comparto: “Emergenza senza precedenti”

Il turismo organizzato scrive all’Enac: “E’ una emergenza senza precedenti”.

In maniera unitaria, le associazioni Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto, in rappresentanza del comparto del turismo organizzato, cioè agenzie di viaggi e tour operator, hanno chiesto con la massima tempestività all’Enac interventi mirati per gestire la situazione  che si è venuta a creare con lo stato di emergenza del coronavirus.

Il comparto, costituito in Italia da circa 12mila imprese e con un numero di occupati stimato in 50.000 addetti, ha registrato l’azzeramento dei flussi di cassa in entrata a seguito di provvedimenti adottati a livello nazionale ed internazionale. E gli effetti negativi sulle entrate si continueranno a sentire anche nei prossimi mesi; soprattutto per la parte relativa ai flussi turistici da e verso l’estero e per la componente di business travel.

Per questo Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto, che hanno già richiesto al Governo di dichiarare lo stato di crisi del comparto, alla pari di quanto accaduto in analoghe situazioni di forza maggiore, hanno richiesto all’Enac di avviare, con la massima urgenza, ogni azione utile per assicurare la piena applicazione delle disposizioni normative recentemente emanate dal Governo in materia di rimborsi da parte dei vettori aerei operanti in Italia, rendendosi disponibili per ogni approfondimento od ulteriore informazione si ritenesse utile in materia.

Le aziende stanno ricevendo un numero di cancellazioni senza precedenti e conseguenti richieste di rimborso, sia da parte di singoli viaggiatori che da parte degli Istituti scolastici,  che  agenzie e operatori si troveranno a non poter soddisfare se continueranno a ricevere rifiuti di rimborso da parte dei vettori aerei stranieri e nazionali.

Per questo le associazioni di categoria oltre a chiedere l’intervento dell’Enac, al governo ribadiscono l’urgenza di adottare misure straordinarie che consentano la sopravvivenza delle imprese interessate dalla crisi per garantire gli attuali livelli occupazionali.