Turismo e coronavirus: in Puglia cancellazioni a cascata interviene la Regione

Cancellazioni a cascata in Puglia per effetto del Coronavirus e l’assessore regionale al Turismo e Cultura, Loredana Capone, con quello allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, convocano il tavolo di crisi per individuare proposte a sostegno della filiera del turismo e della cultura.

La piattaforma prevede – ha spiegato l’assessore Capone – che si proponga al Governo di estendere a tutto il territorio nazionale le misure che ha disposto per le zone rosse, perché le ricadute della crisi per il coronavirus sono sulle imprese turistiche e della cultura non soltanto di quelle aree, ma anche in tutto in tutto il centro sud”.

Quindi – ha proseguito – è indispensabile estenderla a tutta la filiera allargata del turismo e della cultura. Mancano inoltre nei provvedimenti i codici Ateco di imprese indispensabili come le agenzie di viaggio e tutte le imprese della cultura e dello spettacolo per le quali sono evidenti gli effetti di eventi, voli e prenotazioni annullate”.

In realtà gli agenti di viaggio si sono riuniti in modo spontaneo in sit in lunedì 2 marzo al Mise chiedendo aiuto al governo e ottenendo l’attenzione delle proposte fatte dalla categoria tra cui l’estensione delle misure offerte a chi opera nelle “zone rosse”, quelle dove il contagio ha paralizzato il lavoro.

L’assessore Capone ha fatto pure riferimento alla “necessaria cassa integrazione in deroga per le imprese del settore che non usufruiscono di cassa integrazione ordinaria. La cassa straordinaria può essere un utile strumento in questo momento. Anche la sospensione delle rate dei mutui e la moratoria di alcuni pagamenti sono indispensabili in un momento in cui la liquidità viene meno”.

Si tratta di un pacchetto di misure, rispetto alle quali chiediamo la massima attenzione al Governo – ha concluso – proprio per ottenere un rilancio dell’economia turistica e culturale su cui si basano molte regioni e su cui tanti risultati positivi stavamo oggettivamente ottenendo anche in Puglia”.

Nell’emergenza coronavirus – è stato ricordato – il settore turistico-alberghiero, culturale e dello spettacolo sta pagando un conto particolarmente salato con la perdita di 3,5 miliardi di euro di consumi ed è a rischio la sopravvivenza di 18 mila imprese, con la perdita di 90 mila posti di lavoro, secondo le stime ad oggi più accreditate.

In Italia e anche in Puglia, va ricordato, che a soffrire in modo particolare l’effetto cancellazioni a cascata sono i B&B e le piccole realtà  extralberghiere a conduzione familiare che senza avere partita Iva o iscrizione alla Camera di Commercio rappresentano migliaia di posti letto messi a disposizione del sistema ricettivo senza avere alcun paracadute.

Strutture che pagano la tassa rifiuti maggiorata, la Siae, l’abbonamento Rai specifico, per citare alcune delle spese fisse. Gestori di B&B e Case vacanza che temono di non avere alcuna prospettiva, a breve termine, per la stagione in corso.

I ricavi che provengono dai B&B o dalle case vacanza in regola, una modesta integrazione al reddito delle famiglie, ci consentono di avere un margine di sicurezza per assistere i genitori anziani e per mantenere i figli all’università – dicono gli operatori da Nord a Sud Italia – Al momento siamo vuoti e non nascondiamo la nostra preoccupazione: molti di noi hanno perso il lavoro e l’accoglienza turistica è stata la zattera a cui aggrapparsi“.

Le ricadute dell’emergenza coronavirus non conoscono confini e interessano allo stesso modo tutti i territori del nostro Paese, oltre naturalmente a quelli che si trovano nelle cosiddette zone rosse.

E’ questo il momento – ha aggiunto la Capone – di essere determinati e univoci, perché c’è la possibilità di intervenire affinché le misure del Governo siano estese a tutto il territorio nazionale e a tutta la filiera del turismo, cultura e spettacolo. Poi con un decreto regionale potremo decidere ulteriori misure aggiuntive a quelle nazionali”.

In Puglia le proposte decise in Commissione turismo riguardano:

a) estensione e attivazione immediata della CIG in deroga per tutte quelle aziende del settore turismo alle quali non si applicano gli ammortizzatori sociali esistenti e semplificazione della procedura di accesso alla CIG-CIGS-FIS per le aziende a cui si applicano tali strumenti, oltre al necessario prolungamento della cd “disoccupazione” per i lavoratori stagionali del comparto turistico non riassunti;

b) estensione e proroga a tutto il territorio nazionale delle misure fiscali e tributarie: differimento e sospensione almeno fino al 30 settembre 2020 dei termini del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette anche locali, comunque per un periodo congruo e correlato agli sviluppi dell’emergenza, prevedendo al termine della sospensione un periodo di almeno sei mesi per la rateizzazione;

c) sospensione del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi;

d) accesso facilitato al Fondo di garanzia delle PMI per sostenere l’accesso al credito delle aziende turistiche prevedendo un incremento delle risorse a disposizione;

e) utilizzazione dei fondi e delle risorse comunitarie per immettere liquidità nel settore turistico, prevedendo lo snellimento delle attuali procedure ai fini di un rapido impiego delle risorse disponibili, anche attraverso una rimodulazione degli interventi già programmati;

f) necessità di individuare in una fase successiva congrue ed ulteriori risorse in conto capitale per un programma di investimenti e ristrutturazione che possa servire da rilancio del settore ma anche da volano dell’economia, al pari della previsione di un Piano di intervento straordinario di promozione.