Le associazioni del comparto del turismo organizzato chiedono deroghe normative sul tema rimborsi, in seguito alle cancellazioni dovute alla diffusione in Italia del coronavirus, l’intervento del Governo sui paesi esteri e la dilazione dei pagamenti per la filiera turistica.
“Apprezziamo le intenzioni del ministro Franceschini di portare al prossimo Consiglio dei ministri alcune proposte di sostegno per il settore dell’intermediazione dei viaggi e del turismo organizzato.” Così Aidit, Astoi, Assoviaggi e Fto a margine del tavolo di confronto svoltosi al Mibact sull’emergenza Coronavirus.
Le quattro associazioni di categoria, rappresentative di agenzie di viaggi e tour operator, hanno richiesto una serie di misure straordinarie e urgenti a sostegno del comparto tra cui l’estensione alla filiera, senza limitazione territoriale, delle dilazioni dei pagamenti di imposte e contributi, forme di estensione e di accesso agevolato agli ammortizzatori sociali e differimento del pagamento delle rate dei mutui.
Per quanto riguarda i rimborsi integrali che le agenzie di viaggi e i tour operator sarebbero tenuti a corrispondere ai clienti in virtù del Codice del Turismo, si chiede che, “in ragione della fase emergenziale e vista la difficoltà, in alcuni casi impossibilità, di recuperare le somme già versate da to e agenzie ai fornitori turistici, si adotti un provvedimento normativo in deroga che consenta di sospendere i termini dei rimborsi e conceda la restituzione delle sole somme ricevute dai fornitori”.
Per quanto concerne le somme residue, le associazioni di categoria chiedono di istituire un Fondo a beneficio dei consumatori richiedenti o, in alternativa, misure compensative come un credito di imposta o similari, immediatamente utilizzabili dagli stessi clienti.
Per quanto riguarda invece gli operatori con modelli produttivi specifici, che hanno cioè contrattualizzato in blocco con i fornitori l’acquisto di stanze o posti volo, si chiede la possibilità di adottare un provvedimento normativo che consenta di gestire i rimborsi tramite congelamento degli importi e concessione di un buono di pari valore da utilizzarsi entro la fine del 2020.
Con riferimento alle molteplici misure restrittive e di contenimento che i Paesi esteri stanno adottando, “a volte in modo schizofrenico”, nei confronti dei cittadini italiani, essendo stato presente al tavolo di crisi anche il ministero degli Affari esteri, è stato chiesto di attivare una rete di coordinamento e di puntuale informazione circa la reale situazione nei confronti di tali Paesi.
E’ stato inoltre ribadito che i tour operator non possono farsi carico, come già hanno fatto in passato (crisi Egitto) di costi straordinari di rimpatrio, generati tra l’altro anche dall’eccessivo allarmismo provocato e amplificato dai media.
“Se lo Stato italiano non è in grado di intervenire per rimpatriare i connazionali – dicono le associazioni di categoria – si chiede che intervenga almeno su quei Paesi esteri che adottano misure improvvise e repentine (es respingimento o quarantena senza preavviso), facendo gravare sugli stessi gli oneri conseguenti”.