Turismo? I conti non tornano. Vani gli appelli degli operatori

Turismo? I conti non tornano. Non tornano per i tour operator, le agenzie di viaggio, le compagnie aeree, gli alberghi e tutto il comparto dell’extralberghiero.

Una situazione drammatica e assieme imbarazzante: se fino a ieri il turismo era considerato il motore dell’economia di buona parte del bel Paese, ora sembra non interessare più a nessuno nonostante affermazioni e rassicurazioni di governo.

Con la certificazione di vaccinazione, tampone negativo, o immunità post covid è giunto il momento di progettare un dopo, iniziando dall’abolizione delle restrizioni agli spostamenti e facendo riprendere in Italia i flussi internazionali con gli adeguati controlli, ma abbandonando iniziative che generano confusione“, l’appello della presidente di Federturismo Marina Lalli.

Ma in un anno di pandemia si erano già mosse diverse associazioni di categoria con appelli rimasti inascoltati. E la ripresa dei flussi turistici in Italia, seppure domestici, sembra ancora una volta rimandata stando ai colori delle singole regioni legate alla pandemia e al numero interno dei contagi.

Da domani, 6 aprile 2021, il ministro della Salute, Roberto Speranza, conferma per ulteriori quindici giorni la permanenza in zona rossa per: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. Passano in area arancione: Marche, Veneto e Provincia Autonoma di Trento.

I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.

Inoltre, alle regioni in zona gialla si applicano fino al 30 aprile le stesse misure di quella arancione. 

Speranza ha inoltre prorogato al 30 aprile l’obbligo della mini quarantena di 5 giorni per chi rientra dall’estero.

Ma le buone notizie non mancano: secondo lo studio Future4Tourism, che Ipsos realizza dal 2017, 1 italiano su 2 (56%) ipotizza di riuscire a fare almeno un periodo di vacanza entro giugno 2021.

Quindi, il potenziale di viaggio c’è, ma, ancora una volta, tutto dipenderà dall’evolversi dei contagi e dalle decisioni che verranno prese dai governi dei singoli Paesi.

Il Italia, tra le mete più gettonate dagli intervistati figurano Toscana, Puglia e Sicilia. Penalizzate le mete Europee.

A ogni modo, l’incertezza del periodo blocca le prenotazioni. Se in media, in passato, a febbraio oltre 3 viaggiatori su 10 avevano già effettuato una prenotazione per il periodo aprile-giugno, questa quota si attesta ora a meno di 2 su 10. In realtà questo fatto trae origine anche da un altro fenomeno: un calo sensibile della scelta di strutture alberghiere (preferite a febbraio 2020 dal 58% dei viaggiatori, scese ora al 46%) a favore di case e appartamenti.

Il conclusione, per il 2021 i vacanzieri estivi in 7 casi su 10 sceglieranno di rimanere in Italia. Le destinazioni di mare rimarranno la scelta prevalente, ma si conferma, un accresciuto interesse per le località di montagna, collina e lago.