Il Carnevale e Putignano sono indivisibili. Il Carnevale di Putignano è il più longevo d’Europa giunto alla sua 625ma edizione. I festeggiamenti iniziano il 17 febbraio e finiscono il 5 marzo, il giorno del Martedì grasso, con il Funerale del Carnevale. Un carnevale noto per le sue sfilate dei carri creati da maestri cartapestai che si tramandano, di padre in figlio, i segreti di una manualità che rende uniche le loro creazioni.
E come da tradizione, gli attesi sette carri allegorici usciranno dai capannoni dove hanno preso forma la mattina del 17 febbraio per essere ultimati dalle sapienti mani dei carristi e raggiungere il corso principale per mostrarsi al pubblico, alle 15.30, in tutta la loro maestosità, insieme a maschere di carattere e gruppi mascherati.
Le sfilate dei Giganti di Cartapesta sono in programma poi il 24 febbraio e il 3 marzo alle ore 15.30 e il 5 marzo alle 19.00. Sapienza, estro, passione e determinazione, sono le qualità che consentono ai maestri d’arte di lavorare la carta e le loro opere, da sempre in grado di far innamorare e divertire anziani e bambini.
Satira e libertà è il tema scelto per l’edizione 2019 dalla Fondazione Carnevale di Putignano e a cui i Maestri si sono ispirati per la realizzazione delle loro macchine spettacolari. Da sempre considerato una delle eccellenze pugliesi, il Carnevale di Putignano è una vera e propria grande festa invernale a cui ogni anno partecipano migliaia di persone. Una interruzione della vita quotidiana ordinaria con le sue regole e i suoi ritmi, per un’immersione nella follia intesa come ribaltamento di regole, ruoli, luoghi comuni, punti di vista, nello stravolgimento di ogni idea e teoria.
Ad aprire la sfilata ci sarà il consueto passaggio di Farinella, la maschera simbolo del Carnevale di Putignano. Ideata negli anni Cinquanta dal grafico Domenico Castellano, Farinella prende il nome da uno sfarinato di orzo e ceci abbrustoliti pestati in un mortaio di pietra tipico della gastronomia locale. La farinella, in dialetto “a povl” (la polvere), insieme ai fichi secchi era infatti il pasto consumato dai contadini impegnati nel lavoro della terra. Un pasto frugale che simboleggiava la condizione di povertà dei tempi antichi. La farinella era presente anche sulle tavole dei signori, degli artigiani e dei commercianti come accompagnamento ad altre pietanze. Ancora oggi è consuetudine consumarla insieme al sugo.
Ma il programma di eventi a Putignano inizia ben prima della prima sfilata. Come di consueto il 2 febbraio, giorno della Candelora, la presentazione di Gesù al tempio con la benedizione delle candele, ci sarà il tradizionale appuntamento con la Festa dell’Orso: si tratta di uno degli appuntamenti tipici della tradizione carnascialesca putignanese, insieme alla Festa delle Propaggini e al Funerale del Carnevale. Gli ultimi minuti di festa sono scanditi dal ritmo dei 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni, tra balli, un bicchiere di vino e un piatto di pasta.