“Al più bello et al più grande e magnifico…che mai fusse stato fatto” così il critico dell’arte italiano, Giorgio Vasari, descrisse il pavimento del Duomo di Siena, frutto di un lavoro meticoloso con chiavi alchemiche che si è realizzato attraverso i secoli, dal Trecento fino all’Ottocento.
Per chi vorrà ampliare la sua conoscenza, sabato 23 settembre prenderà il via nella città magica del Palio, un ciclo di 5 incontri nella sede senese dell’Associazione Archeosofica. Un viaggio nella storia dell’arte e nella spiritualità per decifrare una delle opere più complesse e misteriose della cristianità.
“Il Duomo di Siena – ha spiegato Leonardo Burrini, relatore dei sapienti incontri – è l’unico tempio cristiano, in tutto il mondo, ad ospitare al suo interno un impianto iconografico in chiave alchemica, in cui trovano spazio le dieci Sibille dell’antichità e la figura di Ermete Mercurio Trismegisto, padre dell’ermetismo (che proprio da lui prende il nome), dell’alchimia, dei tarocchi, dell’astrologia e della magia, tutte pratiche che un tempo appartenevano alla scienza del Gran Sacerdote, poi con il trascorrere dei secoli, dimenticate e guardate con sospetto; tant’è che l’imponente presenza di Ermete Trismegisto, poco oltre il grande portone centrale che immette all’interno della Cattedrale senese, ha suscitato e continua a suscitare ancora oggi, non pochi interrogativi. Artefice di questa opera magistrale fu Alberto Aringhieri, Cavaliere Gerosolimitano e Rettore dell’Opera del Duomo negli anni che vanno dal 1481 al 1488 e poi di nuovo nel 1505”.
Una figura leggendaria quella di Ermete Mercurio Trismegisto, autore della letteratura ermetica della tarda età ellenistica, i cui scritti facevano riferimento a una cosmogonia incentrata sulla creazione dell’uomo e sulle condizioni della sua liberazione spirituale attraverso la conoscenza. La visione umanista rappresentata nel pavimento deriva probabilmente dalle Divinae Institutiones di Lattanzio, secondo cui Dio prima di essere adorato bisogna conoscerlo.
Durante gli incontri ci saranno anche delle proiezioni inerenti all’argomento proprio per aiutare gli uditori a carpire certi dettagli che rendono questi 56 riquadri marmorei, chiamati tarsie, unici al mondo. Sono stati creati da grandi pittori del Rinascimento senese come Domenico Beccafumi, il Sassetta, Matteo di Giovanni e il Pinturicchio, che nel 1505 lavorò ad uno dei riquadri più belli: Il Monte della Sapienza, dove raffigurò la strada verso la virtù nella quale Angelica rappresenta simbolicamente la Fortuna che governa il destino degli uomini e ricorda nei suoi lineamenti la Venere di Sandro Botticelli. Inoltre chi parteciperà avrà anche l’occasione di ammirare dal vivo il pavimento con una visita guidata, perché coincide con il periodo dell’anno in cui è scoperto, in quanto, per la sua preziosità, si cerca di preservarlo dal calpestio dei visitatori, coprendolo.
Si inizierà sabato 23 settembre e si parlerà de “La Sibilla Libica e il Nero Corvo”. Si proseguirà poi sabato 7 ottobre con “La Sibilla Delfica e Il Bianco Cigno”. Domenica 8 ottobre sarà effettuata la visita guidata al pavimento alchemico del Duomo Di Siena. Sabato 21 ottobre avrà luogo l’incontro sul tema “Ermete Trismegisto e l’opera della Fenice”. “La Lupa di Siena e il Grande Risveglio” sarà invece l’argomento affrontato sabato 4 novembre. Il ciclo si concluderà sabato 18 novembre con il tema “Il Monte della Sapienza e la Via degli Adepti”.
L’ingresso agli incontri è gratuito e avrà inizio alle ore 17.30.
Il materiale fotografico è stato fornito dall’Associazione Archeosofica