Viaggi, Stefano Tiozzo travel blogger: “Serve un orizzonte temporale e normativo”

“Quello di cui tutti abbiamo bisogno è la disponibilità ad avere un orizzonte temporale e normativo per programmare i viaggi”. Lo dice Stefano Tiozzo, fotografo e documentarista, tra i travel blogger italiani più influenti. Cioè chi, a dispetto dei canali ufficiali di promozione turistica, riesce a promuovere al meglio nuove e vecchie destinazioni. Con Stefano abbiamo ipotizzato il dopo Covid19 cercando di mettere a fuoco quelle che potrebbero essere le necessità di chi viaggia per diletto, per passione o per lavoro.

Torinese di nascita, aveva una carriera dentistica ben avviata quando grazie alla sua prima reflex, regalo di laurea conseguita con lode, cresce la sua passione per la fotografia e per i viaggi in giro per il mondo trasformando un sogno in professione.

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Stefano è attivo su Instagram su Youtube; i due canali sommano, assieme, circa 200mila follower. Con il suo libro autobiografico, “L’anima viaggia un passo alla volta – Da Capo Nord all’Holi Festival, ventimila leghe intorno al mondo” (Edizioni Terra Santa) aveva cominciato il tour per il firmacopie quando il coronavirus ha bloccato anche questo e, di conseguenza, le vendite.

“Amazon ha dato priorità alle spedizioni di generi di prima necessità – racconta a valigiamo.it – Il libro rappresenta l’avventura del mio percorso di vita che, attraverso i viaggi, mi ha portato a cambiare direzione. Un lungo percorso che ha molto a che fare con i luoghi e le persone e i viaggi. Racconto le mie esperienze”.

Ora, In Italia, si sta per entrare nella cosiddetta fase 2 dell’emergenza. Sono stati creati tanti tavoli tecnici per favorire la ripresa e tornare alla normalità, ma chi è nel mondo dei viaggi ha la sensazione che possa sfuggire qualcosa di essenziale per fare ripartire il turismo per davvero. Quali le priorità per chi viaggia?

“Innanzitutto bisogna distinguere chi viaggia per lavoro, chi per piacere e gli operatori del settore del turismo – commenta Stefano – Sono situazioni diverse, ma tutte credo abbiano bisogno di una previsione affidabile rispetto alla riapertura delle frontiere e non solo riguardo ai viaggi in aereo. Il problema è che oggi non possiamo fare niente, siamo congelati. Non sappiamo se potremo viaggiare a giugno, a settembre, o se addirittura torneremo a farlo nel 2021. Se dovesse venire fuori con chiarezza che prima del 2021 non si potrà viaggiare, che si sappia in modo da progettare la ripartenza. Avevo organizzato viaggi di gruppo da giugno a novembre, ma non so quali potranno essere realizzati e quali no. Poi serve anche capire che tipo di disciplina verrà applicata ai viaggi. Ci saranno inevitabili aggiustamenti a cominciare dalla distanza sociale. Quanto agli aerei, con molta probabilità non avranno la capacità di carico di un tempo con i conseguenti aggiustamenti tariffari. Chi viaggia, quindi, sarà costretto anche a ridefinire i budget per la vacanza; e questo vale anche per le aziende che mandano in giro per il mondo manager e rappresentanti”.

In questo, però, viene in soccorso lo smart working

“Io sono un grande sostenitore dello smart working. Ritengo che molti viaggi in giro per il mondo non siano necessari provocando inquinamento e stress per chi è costretto a muoversi di continuo; del resto sappiamo che circa il 90% della movimentazione è determinata dal settore turistico e le ricadute sull’ambiente vanno anche considerate. Poi c’è anche un’altra questione da tenere presente: se per lavoro devo andare in Canada, in Giappone o in Cina, devo capire se al rientro continuo a fare la mia vita o se il mio governo mi impone la quarantena. Quello di cui tutti abbiamo bisogno è di avere disponibile un orizzonte temporale e normativo, e certamente non va sottovalutato il problema della distanza sociale. Come si fa a controllare la distanza tra le persone in viaggio, nei bus navetta o nelle toilette degli aeroporti? Da questo punto di vista sto analizzando con curiosità come la Svezia sta gestendo, a livello nazionale, il problema del contenimento nel lungo termine. C’è bisogno del lungo termine nel mondo dei viaggi”.

Prendendo in prestito il refrain di un video pubblicato due anni fa sul tuo canale Youtube, il 2020 “sarà l’anno più incredibile della tua vita

“L’ho sempre detto! Il messaggio di quel video è che ogni anno è il più incredibile. Nel caso specifico è incredibile che io non possa tornare in Russia da mia moglie: i confini sono chiusi. Non so neanche quando potrò organizzare un corso di fotografia; una soluzione potrebbe essere farlo on line”.

Sei l’organizzatore di bellissimi tour fotografici di nicchia. Come ti sei regolato nei confronti di chi aveva prenotato il viaggio saltato a causa del coronavirus? Rimborsi o voucher?

“Siccome sono un free lance la decisione spetta ai tour operator che gestiscono i flussi di cassa. Ogni viaggio è una diversa realtà: alcuni sono stati rimborsati, perché si era nella condizione di farlo, per altri si è proposto i voucher. La Covid19 ha creato problemi giganteschi non solo al mondo dei viaggi e penso anche a quello della cultura e della musica. Ho alternative da tirare fuori. Devo solo capire su quali spingere: se non si potrà viaggiare per il mondo ci inventeremo qualcos’altro. Io credo che i flussi turistici avranno una contrazione gigantesca, ma non quelli di nicchia. La contrazione la subirà il turismo dei grandi numeri, dei villaggi. Io ho la fortuna di avere a che fare con viaggiatori oltranzisti”

Va di moda l’hashtag #ripartiamodallitalia. E’ una ipotesi per l’imminente futuro?

“Questa è una cosa che spero di fare. Il problema qual è: io faccio viaggi fotografici per la grande esperienza acquisita nelle destinazioni che propongo. Vendere l’Italia agli italiani è complicato. Sicuramente se riapre il turismo interno, ben venga. Ma forse c’è una possibilità che andrò a indagare”.

La Puglia è tra le prime regioni che sta favorendo la ripartenza del comparto del turismo. Potrebbe essere una prossima meta?

“Ho partecipato a un progetto di valorizzazione della Puglia fermandomi in Valle d’Itria. Era l’Apulia summertime. Siamo partiti da una masseria poco fuori Martina Franca e da lì, con i ragazzi, abbiamo organizzato escursioni fotografiche a Polignano, Ostuni, Lecce, Alberobello spingendoci a Matera, in Basilicata”.

Stefano Tiozzo è seguito da 107mila persone su Youtube e circa 80mila su Instagram. E’ sposato con Sati Kazanova, cantante e attrice russa.

Per conoscerlo meglio:  https://www.stefanotiozzo.com/